INTERMEZZO
di Dori Petrus
di Dori Petrus
All’inizio di questa mia riflessione, desidero invitarvi ad immaginare il fatto di un sasso che cade nell’acqua di un lago. In breve il sasso sparisce sul fondo…. Scende molto lento, silenziosamente… si appoggia sul fondo… ancora silenzio poi torna in superficie. Rivediamo il momento dell’impatto e osserviamo le onde concentriche che muovono la superficie del lago…. una, due, tre…. ecc., sempre più larghe… sempre meno impetuose. Il sasso crea l’effetto sul lago molto lento, in modo silenzioso, senza far gran umore. Eppure è potente.
Il messaggio che ci può venire da questa analogia è che tutto ciò che facciamo è uguale a un sasso cade nell’acqua dell’umanità. Esso crea effetto, attira e affascina chi ci sta attorno, avvolte senza che ci accorgiamo. Il nostro parlare, il nostro pensiero, le parole pronunciate, i nostri comportamenti ed atteggiamenti sono come un sasso che cade nell’acqua molto lento, silenzioso, senza rumore.
Nello stesso modo la fede sarà trasmessa, non tramite le cose grandi e clamorose ma attraverso magari una preghiera silenziosa, una partecipazione gioiosa nella liturgia, tramite una parola di conforto nei momenti di grande bisogno, attraverso una visita ai malati, oppure tramite una passeggiata piena di fiducia insieme con un bambino. Questi sassi, senza che ci rendiamo conto, cadono nella profondità del cuore dell’uomo e operano in modo lento, silenzioso, senza far rumore.
Forse ci domandiamo, come possiamo realizzare tutto questo? Da dove ci viene la forza per vivere in modo diverso per poter affascinare gli altri e farli innamorare di Dio? La risposta non può venire che dalla fede. Riusciremo a fare tutto questo se siamo pieni di Dio. Ecco la sorgente di ogni nostro operare e agire da cristiani, da seguaci di Cristo. Dio è in noi; questa è la nostra forza. Egli tocca per primo il nostro cuore, ci sveglia e ci fa innamorare di lui affinché con la nostra vita possiamo creare le onde, proprio come fa il sasso nell’acqua, per attirare e portare gli altri a lui.
Noi animatori, accompagnatori e formatori dei giovani non siamo certo chiamati a fare proselitismo, oppure ad andare dai giovani a imporgli qualcosa, ma piuttosto la forza della nostra testimonianza, della nostra evangelizzazione è proprio quella del fascino, del vivere una vita luminosa, di condividere una esperienza intensa di fede autentica, bella, che è la bellezza della pienezza d’amore.
Napoleone Bonaparte fu chiesto quale era il momento più magnifico, più bello della sua vita. Dopo un attimo di silenzio rispose: “Il momento in cui ho fatto la prima comunione. Era il momento più magnifico della mia vita”. E poi aggiunse: “Se avessi valutato bene quel momento particolare, allora la mia vita sarebbe stata diversa”.
Quanta gente oggi vive ancora con questa attesa di essere aiutata nella fede? Quanti bambini vogliono essere guidati da noi? Quanti giovani desiderano di vedere Gesù attraverso di noi. Che il Signore, seminatore e padrone della fede, rafforzi la nostra fede, ci aiuti a viverla in modo intenso perché solo così possiamo portare gli altri a Cristo, appunto come fecero gli altri seguaci di Cristo prima di noi.
Foto: I giovani sulla strada, Timor Este 2004, di Efraim Santos
No comments:
Post a Comment