24 novembre 2010
Gruppo Portogallo/America Latina:
Aurelio Miranda - Brasile
Francisco Costa - Portogallo
José Isidro Tarazona Duarte - Colombia
Marialdo De Assis da Cruz - Brasile
Juan Carlos Villarreal Riaño - Colombia
In un primo momento il nostro gruppo ha cominciato per condividere in poche parole il contenuto del capitolo. Abbiamo sottolineato:
- La giovinezza è “gravida di promesse e disillusione, fedeltà infrante o continuamente ricostruite”.
- L’età giovanile col suo contenuto di separazione e di unificazione, di destrutturazione e di appropriazione di funzioni e capacità nuove fiorisce all'interno di un processo segnato della crisi vitale d’identità, del desiderio di relazione e apertura affettiva e della ricerca di senso.
- La spiritualità come cammino di fede integrata esige una iniziazione appropriata sul valore della vita, sulla centralità di Cristo e l'appartenenza alla comunità.
In un secondo momento abbiamo fatto la condivisione a partire di un paradosso: Quanto più il giovane si sviluppa in tutte le dimensione come persona, sembra che la dimensione religiosa si va svanendo fino a scomparire. E questo risultato di un normale sviluppo antropologico o mancanza di “qualcosa” nel processo di crescita? Presentiamo un riassunto della condivisione:
- Un primo approccio può essere trovato nel processo di passaggio che segna questa fasi della vita: necessità di affermazione personale, necessità di distacco, affermazione personale, interiorizzazione dei valori a portare per tutta la vita, Oltre le normali manifestazioni di rifiuto e di autonomia propria della costruzione dell’identità personale, troviamo che ha un'influenza fondamentale in questo processo l’educazione. L’ignoranza o la semplici informazione non rende la persona capace di essere testimone di qualsiasi valore.
- Oggi, c’è una certa disillusione e diffidenza riguardo all'istituzionale: chiesa, famiglia, scuola. Il compito dei educatori a volte non sta all’altura delle aspettative desiderate.
- Lo smarrimento dello religioso è dovuta anche a una cultura che si crede onnipotente e autonoma. La necessità di fare parte di un gruppo, di essere accettato in un circolo comporta molte volte una nascosta rinuncia ai valori della fede o la paura di essere catalogato.
- L’idea di Dio cambia con l’esperienza e il vissuto di ogni persona. Il compito dell'educatore della fede è testimoniare e presentare un Dio amico, vicino, e la gioia di condividere la fede con gli altri. La comunità che vive la fede costituisce un punto di riferimento e un interrogativo a quelli che cercano un senso della vita al di là dello materiale.
Testo di Francisco Costa
Le foto: I giovani di Ceccano, di Marialdo De Assis da Cruz
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