13 ottobre 2010
Giovani: ma di quale contesto?
Contesto sociale. Tanti giovani vivono in una società dove c’è una confusione dei valori. Molte volte affrontano le difficoltà nello scegliere tra il bene e il male. Le difficoltà aumentano a causa di relativismo, consensismo, “peer pressure”, discorso di liberta personale etc. Un valore d’oggi non è più un valore domani (rispetto per gli anziani, fede in Dio, evitare i vizzi come il fumare, la droga ecc). Un “tabù” d’oggi è già qualcosa di norma per domani.
Contesto economico. Trovare i soldi è più che mai facile oggigiorno. Tanti giovani cercano la gratificazione immediata dei bisogni. Molte volte questo crea un senso d’indipendenza, libertà, e un “me né freghismo” nel confronto degli altri.
Contesto religioso. Se è vero che molti giovani abbandonano la fede quando arrivano già all’età di 18, c’è anche un bel gruppo dei giovani che va alla ricerca di un’esperienza di Dio. Questi si associano ad un gruppo e cercano di lavorare insieme e fanno tante cose insieme (ad es. il Jesus Group). Questi sono ben motivati e cercano di continuare le loro esperienze di preghiera e di condivisione. Più avanti anche nascono gli altri gruppi di persone chi non fanno necessariamente riferimento ad un Dio Cristiano o di qualche religione ma vogliono una esperienza spirituale.(Lo Voga, Zen meditazione, New Age)
Contesto etnico. Più che mai oggi c’è un bel mix delle culture e gruppi etnici. Molti giovani viaggiano a tanti paesi per motivo di studio, lavoro, tirocinio ecc e si trovano in situazioni di stare insieme, vivere insieme etc. A volte capita che i giovani di tante culture abitano sotto lo stesso tetto cercano di vivere un’esperienza di comunità.
La famiglia. Quali modelli di famiglia sono tipici tra i giovani d’oggi?
Magari in India ancora non è molto prevalente il discorso di famiglie composte. Ancora si vede un buon legame tra i genitori e i figli e i nonni. Molti giovani vivono in una famiglia ben unita e curata. Ma dobbiamo anche dire che piano piano sta prendendo avvio anche il discorso di “broken families”, le famiglie dove genitori sono separati e i figli che soffrono per causa di questo. Mamma che vive con il suo fidanzato e il papa che vive con la sua fidanzata e i figli chi non sanno dove devono andare. Genitori che non vergognano a fare questo discorso davanti ai loro figli transmettono un messaggio di normalità e tutto e permissibile.
La preghiera. Giovani cercano per preghiera sperimentale. Molti dicono “non vado in chiesa perché non riesco a capire le cose che fanno i preti”. Vogliono capire quello che loro fanno. Quindi non trovano un vero senso nella messa o altre preghiere che fanno in chiesa. Quindi vanno in ricerca di preghiera che si fa sentire, alcuni vanno dai carismatici, vari setti, etc.
La partecipazione nelle attività di solidarietà: Attirano o no? Sono facili o difficili?
Diviene abbastanza facile a fare un discorso di questo tipo ai ragazzi del nostro oratorio o le parrocchie, o almeno ragazzi chi sono portati in questi ambienti. Quando si fa un’attività con i gruppi di persone dai nostri oratori o parrocchie molti di loro partecipano con entusiasmo.
La vocazione. Tanti giovani almeno fino all’età di 30 cercano di fare l’esperienza nella vita. Magari questi discorsi vocazionali emergono dopo. Ma fino ai 30 quello che cercano in vita e proprio a fare delle esperienze. Ma e molto importante a fare questo discorso della vocazione, a educare i giovani a trovare il senso della vita già all’età di maturità. Quando manchiamo coraggio di fare proposte valide ai nostri giovani, rischiamo di perdere molti dei nostri giovani.
Contributo individuale di Lijo Vadakkan SDB
Foto di Joanna Martín Gutiérrez
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