17 December 2008

Personal reflection: Need to understand the new situations of today’s young people

I am attaching two photos which are from my experience in passing on the faith to Children and Youth.

The first photo captures an experience of sharing the Gospel with the Children between 5 and 13 years. When celebrating mass with them, they were very attentive and curious listening to what I was trying to share with then about Jesus. You could see their faces changing immediately when one mentioned to them about Father or mother because of they never stayed with their parents, they even do not know them. So it was difficult to get the language fitting them.

The second photo goes back to an experience with Youth in secondary school. When gathering with them, celebrating mass with them... you could see the joy and feelings of being in the group/crowd. But speaking with individuals, they have a lot of difficulties. This difficulties include getting the school fees, not having time with the parents, some they have never prayed together with both parents and they had done catechism only with the catechists or religious teachers in the school. Therefore it is difficult to transmit faith to the Youth through Families and also through the society and the church. We need to search for the new aspects which are immediately going with the situations of today (the well preparing of a PEER GROUP has been successful in some of the schools I worked).

Joseph Minja

Un cammino spirituale durevole

Modelli, esperienze formatrici e strumenti di crescita

Gruppo internazionale di lingua italiana
Hélio da Costa Ferreira
Leonard Sticlaru
Adeodatus Muhigi Miganda
Sinval Marques Pereira
Albert Kitungwa Kabuge

Il valore della testimonianza per aiutare i giovani a impegnarsi nel cammino di fede. È stato il riassunto del dialogo fatto nel gruppo sul tema del quinto capitolo. Dopo in generale si è detto che:

- Dobbiamo utilizzare loro linguaggio per riuscire a mettersi in comunicazione con loro, ma mantenendo una giusta distanza, offrendo anche qualche novità… senza cadere nella imitazione.
- Avere il coraggio de proporre, di fare delle proposte che siano significative per loro, che li stimoli all’impegno.
- Cercando attraverso l’amicizia e la fiducia una approssimazione e un camminare insieme. Fatto sempre con equilibrio nel rapporto, senza togliere loro lo spazio, senza soffocarli, ma proponendo cose sostanziose, non superficiali.
- Cercare di far vedere che nella vita non possiamo soltanto vivere di gioie, che ci sono delle difficoltà, sfide e che dobbiamo affrontare la vita con coraggio. Cercando la dimensione del risorto e del crocifisso. Cercando di educarli alla sensibilità della sofferenza.
- Non possiamo partire da noi adulti per fare delle proposte ai giovani… non sono i nostri problemi ad essere importanti per loro, ma si deve partire della forte risorsa di energie che possiedono e cercare attraverso proposte coinvolgente a far vedere la gioia della vita, la bellezza in saper vivere trovare il Cristo negli altri.
- Ci sono giovani che trovano difficoltà in impegnarsi per sempre. Non riescono a prendere delle responsabilità.
- Cercano di esprimersi liberamente, di vivere il presente senza responsabilità. Cercando una libertà senza limiti.
- Si avverte il bisogno di un cammino spirituale progressivo, durevole.
- La libertà viene data, ma non sempre viene anche insegnata come gestirla.
- Tanto l’impegno e la responsabilità come le esperienze temporanee dipendono di una pedagogia che aiuti il giovani progressivamente a dare dei passi e a maturare la propria fede.
- Le proposte di “pellegrinaggio” devono si attirare i giovani e devono essere coinvolgente.
- Prima dobbiamo, noi adulti, dare testimonianza ai giovani di vita e impegno di fede e dopo chiedere a loro questo impegno.

“I due tipi (pellegrinaggio e istituzionale) rispondono ai due modelli formativi di comunità religiosa”, che la Hervieu-Leger ha opposto probabilmente un po’ troppo. A suo parere le istituzioni religiose, confrontate con una religiosità individuale e mobile, su cui hanno poca presa, cercano di canalizzarla. Inventano forme sociale di “religiosità pellegrina”, che si spera rispondano meglio ai bisogni spirituali attuali dei giovani.
- Cercare di dare fiducia a loro è il migliore aiuto.
- Non ci sono formule pronte per lavorare con i giovani, ma dobbiamo mettersi in cammino e esperimentare insieme a loro.

∞ Sinval Marques Pereira

Ponte per la partecipazione attiva e consapevole

Modelli, esperienze formatrici e strumenti di crescita

Gruppo Polacco
Justyn Krzysztof Malek
Slawomir Stanislaw Bartodiziej
Sodalis Joanna Maria Kozub
Dariusz Marek Szyszka (excused)

Nella nostra riflessione sul tema dei Modelli, esperienze fondatrici e strumenti di crescita per la spiritualità giovanile, ci si siamo interrogati tra l'altro che siamo, prima di tutto noi, che dobbiamo darsi da fare. Dobbiamo guardare con “occhi nuovi”, i giovani d'oggi e sperare in loro. Per trasmettere davvero i valori cristiani ai giovani d'oggi dobbiamo per primi dare la nostra testimonianza così con i nostri comportamenti, più che con le parole, aiutarli nel riconoscere che cosa è davvero la vita spirituale cristiana. Dobbiamo aiutare i giovani, incoraggiarli, far scoprire loro che è importante fermarsi per riflettere e scendere in profondità e far scoprire così, che la vita cristiana è bella. Allora ci si siamo domandati: «abbiamo gli strumenti per farlo?»

Poi abbiamo riflettuto anche se, e in quale modo, la presenza di Gesù nella loro vita, la cambia? Se i giovani hanno i mezzi con i quali cercano di arrivare all'esperienza profonda di Dio nella loro vita? Quale concetto di Dio portano nei loro cuori?

Per poter confermare le nostre riflessioni personali abbiamo preso in considerazione anche le indagini, e le opinioni degli altri che si occupano dei problemi nel riguardo.

Siamo convinti come conferma anche il Prof. Pawlina, che il giovane d'oggi cerca il rapporto con Dio, con la spiritualità, ma molto spesso è indifferente nei confronti della Chiesa. Questo fenomeno, oggi, si presenta come una delle sfide per la pastorale ecclesiale. Ciò è confermato anche da alcune indagini, in cui va sottolineato ancor più chiaramente questo fenomeno. Bisogna aggiungere che molti tra quelli che si dichiarano come credenti, spesso non lo dimostrano con i loro comportamenti. Eppure, questi ultimi dovrebbero rispondere ai valori religiosi nei quali credono. Ancora di più si osserva disaccordo tra la fede dichiarata e le proprie opinioni. Questo si può osservare anche tra i giovani.

Il già menzionato Krzysztof Pawlina, fa una riflessione nella quale interroga se stesso su un fenomeno presente tra i giovani e chiede il perché. Ogni anno, nel mese d’agosto, migliaia di giovani vanno in pellegrinaggio a Częstochowa, dovendo camminare moltissimi chilometri a piedi e sostenendo tanti sacrifici. Gli stessi giovani, ovviamente non tutti, in altre occasioni, per esempio la Solennità del Corpus Domini, assistono alle processioni (che ancora si fanno in Polonia) seduti a un tavolo, sorseggiando una birra o mangiando il gelato, e con stupore guardano il numerosi gruppo di persone che pregano. Perché è proprio così? Pawlina continua la sua riflessione spiegando che i giovani d’oggi, apprezzano nella vita soprattutto la libertà, la giustizia, l’amore e l’onestà. Tutto questo si trova nel Vangelo. Perché allora loro non partecipano alle processioni? La risposta si pone da sola: non sono andati perché questa forma di manifestazione della Chiesa è per loro strana e difficile da accettare. Il rigetto, però, delle forme di devozione, non significa il rifiuto del Vangelo.

Quindi, «bisogna trovare altre forme d’espressione della Chiesa», afferma il suddetto professore. Le forme, nelle quali la Chiesa giovane si possa sentire come a propria casa. Il giovane deve conoscere prima il gusto dell’incontro con Dio. Questa esperienza, e una certa soddisfazione, sono la condizione per poter accogliere la fede. La relazione personale: «l’uomo – Dio», «io e Lui», sembra d’essere una chiave per raggiungere l’esperienza religiosa e, di conseguenza, l’accettazione della fede. L’esperienza della relazione personale con Dio può essere il ponte per una consapevole e attiva partecipazione alla vita della Chiesa. Come farlo?

Uno tra i mezzi per incoraggiare i nostri giovani di essere i cristiani, nel pieno senso di questa parola, almeno in Polonia, è la catechesi. Questo è il mezzo più diffuso che permette al mondo giovanile incontrare quello ecclesiastico.

Da una parte, ciò è giusto, e tante volte si fa un lavoro produttivo. Dall’altra parte, però, oggi fare catechesi diventa abbastanza difficile, soprattutto nelle città più grandi. Gestire la catechesi nelle scuole diviene complicato. Alcuni problemi di questo tipo sono descritti da Józef Stala nel volume: Il catechizzando d’oggi. Lo stato attuale e le sfide. Come afferma l’Autore, il catechista odierno si pone davanti ad un catechizzante, caratterizzato spesso da una «vita di crisi d’identità e di frustrazione» e che cede agli influssi e cambiamenti della realtà odierna, e – pari ai suoi coetanei – vive al confine tra la tradizione e la modernità, tra la storia e la prospettiva, e l’intellettualismo di coloro che, attraverso i mass media, hanno il potere su tutti gli utenti di internet. La vita gli appare spesso come un gioco, da non essere presa sul serio.
Però occorre tenere presente anche, come afferma il Prof. Krzysztof Pawlina, che oltre l’80% dei giovani frequenta la catechesi. Questo fatto è già una risorsa e spetta ai catechisti di sfruttarla con il loro agire saggiamente, vale a dire non basta insegnarli i misteri di fede, ma occorre essere consapevoli che essi hanno bisogno di veri amici spirituali, pronti a vivere e condividere i loro problemi.
In questo punto dobbiamo dire, però, che nella Chiesa polacca le catechesi vengono fatte soprattutto con i bambini e i giovani, ma ciò non è sufficiente. Occorre soprattutto, che le famiglie siano formate in modo costante, in quanto la famiglia è la prima e vera sorgente dell’educazione per le nuove generazioni e trasmette loro i veri valori.
Negli ultimi anni anche una rilevante attenzione va rivolta ai catechisti, dai quali si esige la capacità di dare testimonianza con la propria vita e una continua formazione. Questo viene, tra l'altro dal semplice fatto che: «Nella presente situazione, alla catechesi partecipano coloro che per la prima volta si “incontrano” con la Verità della rivelazione». La Chiesa odierna è consapevole di questa situazione e cambia i metodi della propria educazione dei giovani, in quanto è convinta che l’odierna catechesi deve essere aperta ai bisogni dei giovani che cercano la propria strada e il proprio posto nella vita. La Chiesa deve educare al dialogo, alla tolleranza, all’incontro con i non credenti. Oggi molto spesso frequentano la catechesi le persone che mai hanno sentito parlare di Gesù Cristo, oppure «ricercano» il senso della vita. Il catechista è quindi obbligato ad essere ben preparato alle lezioni e deve gestirle in modo tale che aiuti i giovani ad aprirsi a Dio. Essenziale è anche il fatto – lo conferma anche il magistero della Chiesa – che alla catechesi partecipino anche quelli che provengono dalle famiglie ove ci si dichiara di essere credenti, ma sostanzialmente non si pratica. Oggi, il servizio pastorale deve offrire ciò che i giovani non ricevono nelle proprie famiglie.

Ovviamente, la realtà descritta sopra è uno dei diversi modi di agire tra i nostri giovani, è sicuramente non unica, però concreta. Almeno, secondo noi, occorre fare qualcosa di concreto al posto di discutere troppo, perché sembra che noi parliamo abbondantemente e, purtroppo, rimaniamo fermi lì. La Chiesa, attraverso la pastorale giovanile, deve aiutare a costruire ai giovani una casa sulla roccia! I giovani hanno la volontà di agire e per questo bisogna aiutarli a diventare veri apostoli per i suoi coetanei, attraverso la propria attività apostolica e la testimonianza.


Joanna Kozub

Experiencias fuertes de compromiso social

Modelos y Experiencias

Grupo de habla español - España America Latina
Leticia Carranza Carmona
César Blanco Ruiz
Fabian Martín Gómez
Joanna Martín Gutiérrez
Luis Daniel Garcia Mancilla
José Antonio Gutiérrez Pérez
Fernando Parra Saavedra

(JOANA MARTIN)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
-¿Has participado en alguna peregrinación, jornada mundial de la juventud, Pascua, encuentro juvenil de la parroquia, escuela...?. Según tu experiencia personal, animarías a otros jóvenes a participar?¿Porqué?...A ti,¿te ha ayudado?¿A qué te a movido?

2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
Desde tu experiencia personal, ¿crees que merece la pena ofrecer y acompañar a los jovenes en la vivencia de experiencias fuertes de grupo, de comunidad eclesial para el despertar y la madurez de su espiritualidad: peregrinaciones, JMJ, Taizé, Pasacua, Ejercicios Espirituales...?¿qué crees que les aporta?¿A qué les ayuda?

(JOSE ANTONIO GUTIERREZ)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
- ¿En base a tu historia personal qué experiencias han sido significativas positiva o negativamente, para llegar a tu actual vivencia espiritual?
2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
¿Cómo puedo reforzar mi experiencia espiritual para que sea significativamente positiva a mi familia?

(FERNANDO PARRA)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
- ¿Cómo hace para alimentar y nutrir su vida espiritual?
- Los jóvenes que han hecho alguna experiencia religiosa, cristiana o en otra espirituaIidad, ¿expresan algo diverso frente a los jóvenes que no han tenido estas vivencias?
- por qué algunos Jóvenes se empeñan en servidos de ayuda por los otros?

2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
- SI el anuncio del mensaje Cristiano se hace con el testimonio de la vida, ¿con qué hechos presentamos nuestra vida que ha sido construida con valores del Evangelio?
¿Cómo hacer más creíble el mensaje evangélica presentando nuestra vida de creyentes como un continuo (PRACTICANTE) y no como momentos en los que celebramos ritos (PEREGRINO)?

(LUIS DANIEL GARCIA)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
-La espiritualidad cristiana se expresa necesariamente en formas de compromiso y servicio a los demás. ¿Esatas dispuesto a ofrecer algo de tu tiempo libre en actividades sociales y caritativas?
2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
- Cuando sus hijos deber escoger uno profesión, ¿los criterios que importan son os del servicio, vocación, Misión, o en cambio son los criterios de salario, riqueza y fortuna?

(CESAR BLANCO)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
-Estamos cercanos a la navidad..y tienes que escribir tu carta a los reyes magos.
Como joven miembro de tu parroquia tienes que hacerla en nombre del grupo de jóvenes .
¿Qué le pedirias este año para tu parroquia, para que de verdad sea comunidad cristiana, la puedas sentir como tú hogar y sea fiel testigo de la buena nueva de Jesús?
2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
- Qué elementos crees que ayudarían para que los jóvenes hoy, se sientan de verdad protagonistas e ilusionados en la realidad eclesial en la que vives.

(LETICIA CARRANZA)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
-¿Qué te llama la atención de estas experiencias que no encuentras en tu vida cotidiana?
¿Sientes que te ayuda a ver otros jóvenes que como tú tienen deseos de encontrar a Cristo?

2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
-¿Sabemos favorecer experiencias de espiritualidad y acompañarlas durante y después de hacerlas? ¿Aceptamos su proceso de crecimiento teniendo como icono una peregrinación?(porque hay subidas, bajadas, momentos de fe, de cansancio...etc)

(FABIÁN MARTIN)
1- PREGUNTA A LOS JOVENES:
¿Te gustaría hacer una peregrinación de varios días a algún Santuario? Si/No, y porqué.
Y si ya lo has hecho, ¿qué es lo que más recuerdas de aquella experiencia?.
2- PREGUNTA A LOS EDUCADORES ADULTOS
¿Qué itinerario pedagógico prepararías para un joven que te ha solicitado acompañamiento espiritual?

DIALOGO DEL GRUPO DE LENGUA ESPAÑOLA

Una primera cosa es que todos hemos coincidido en que las preguntas que hemos hecho van dirigidas jovenes que se encuentran cercanos a la iglesia y las dirigidas a los adultos también.

Vemos, y en eso hemos coincidido todos en la importancia de la idea de “ser peregrinos”, o la experiencia de “peregrinación” por toda la riqueza que entraña para un proceso de fe y de espiritualidad. Sin perder de vista la importancia de que si se realiza una experiencia de éstas, es esencial el trabajo previo y el posterior, para que no se quede sólo en “una experiencia más”.

Otro punto en el desarrollo del joven a todos los niveles, es ser conscientes del momento que en que vive, ser capaces de aceptarlo como joven en crecimiento, el ser capaces de sintonizar con él para un posible acompañamiento. La intuición creemos que es un elemento muy importante, no creer que todo lo vamos a encontrar en los libros.

Las experiencias fuertes de compromiso social en favor de los más desfavorecidos son ciertamente muy importantes para que los jóvenes vayan madurando en su vida como creyentes. Veíamos que éstas, son experiencias de discernimiento vocacional en su vida como creyentes y pueden ayudarles a intuír desde la fe qué caminos tomar en su vida.

∞Cesar Blanco

Our buddies can share what they learned in life

Life Models, Formative Experiences and Instruments for Growth

Asian Pacific Group
Paolo Liu Qing Chun
Caesar Dizon, SDB
Grea Duzon Mendoza, DSFS

In our group discussion, we shared about interiority and the construction of young peoples project of life.

One of the good aspects of being young is the capacity to dream and work for its fulfilment.
Yes, it would be interesting to know what would be these desires and dreams. How would they visualize themselves after 5 or 10 years? And what should they start doing now in order to attain that dream?

This little reflection will show us somehow what are the values they are holding on to and how mature they are in facing and projecting their future because the capacity of making decisions depends on their inner maturity. From here, the educator also could find out what would the young be in need of as they express their own worth and their visualization of themselves in the future.

“Experience is the best teacher”, as the old saying goes. And perhaps, our old buddies (educators and parents) here can share with us some of the things they have learned in life.
How did your parents influence you? Could you cite some of your personal lived-faith experience that moved you to such a conviction of faith?

Submitted by Sr Grea Duzon Mendoza

Il pellegrino ha bisogno della guida

Modelli, esperienze formatrici e strumenti di crescita

Gruppo di lingua italiana
Pietro Migliasso
Paolo Misciagna
Maria Teresa Gonzales
Martin Nguyen Dai Loc
Micheline Malangu Bukom’Evile

Abbiamo discusso sulle domande fatte del quinto capitolo del volume di don Jacques Schens. Durante la nostra condivisione di gruppo, abbiamo potuto elencare questi punti rilevanti:
  • Difficoltà dei giovani ad aprirsi di fronte ad altri realtà giovanili parrocchiali;
  • La spiritualità pellegrina suscita un dubbio nell’oggi. Si suppone che alcuni giovani amano camminare senza avere una metà ben definita, invece un cammino deve portare a una metà precisa: quindi partire da un esperienza per arrivare ad una forma di spiritualità. Riteniamo che la spiritualità mette in essa le radici e conduce all’assunzione d’un impegno concreto.
  • Come costruire un progetto di vita in un mondo in continuo cambiamento? Come aiutare i giovani ha poter intercettare il desiderio di imitare qualcuno, proponendoli un modello credibile.
In una parola abbiamo concluso: Oggi c’e una forte esigenza di trasmettere modelli concreti perché il pellegrino ha bisogno della guida.

∞ Micheline Malangu Bukom’Evile

Pelligrinare per imparare a vivere la fede

Modelli, esperienze formatrici e strumenti di crescita

Gruppo Medio Oriente
Antoine Bou Younesse, Jean Abou Charouche,
George Wadia Fahim Farag, Mkhail Reda

Nella nostra discussione nel capitolo quinto, dico che tutta la discussione era sul tema dei due modelli che abbiamo visto nel capitolo, del giovane praticante-pellegrino.

Per dire la verità ognuno aveva una visone diversa. Ad esempio, in Libano diciamo che questa esperienza del fare pellegrinaggio è presente nella chiesa del Libano e allora nella loro cultura viene vista dai giovani e dalla chiesa, che vuol dire che esiste.

Altri hanno dato la loro esperienza che nei gruppi o nelle attività della chiesa non si trova questo modello così tanto evidente, ma iene detto che si trova qualche cosa simile ma diciamo al livello personale (che ad esempio un giovane che è praticante va per qualche giorno a vivere esperienza con Dio in qualche monastero) ma si vede qui che questo è stato detto prima di un giovane praticante e non di uno lontano dalla chiesa.

Allora quest’esperienza del pellegrino viene dai giovani che vivono nella chiesa e sono praticante e dico quasi non ha visto e non ho fatto esperienza con giovani che sono lontani dalla chiesa e dopo fanno quest’esperienza di pellegrino e allora dopo diventano praticanti

Allora per finire, dico che la discussione rimasta aperta tra noi del medio oriente perché siamo da chiese diverse. Alla fine siamo convinti dell'importanza di questo modello del pellegrino che può aiutare tanti giovani per fare esperienza vera con Dio.

∞ George Wadia

What is really the «Good News» for the young?

Formative Models and Experiences, and Instruments of Growth

African-Asian English-speaking Group
Chalana Kalanga Aththidyage
Showrilu Chinnabathuni
Sebhat Hadgu Kahsay
Joseph Minja

The title of chapter five – Formative Models and Experiences, and Instruments of Growth – indicates some of the challenges on the youth spirituality. Our sharing was once again based on the reflections from Africa; Ethiopia and Tanzania, Asia; India and Srilanka.

From our sharing we observed that it is true that Christian Faith has been passed on from one generation to the next. We con not rule out that each generation has got its own challenges in accepting, believing and putting into practices the faith which is handed to it. The present generation of Youth has its own challenges and therefore it remains a part of our life to treat properly those challenges of faith which youth are facing and help them to solve them and live the faith which the family, society and the church has been living. Some of the challenges seen from our continents and even in Europe are such as.
  • The Christian Catholic faith is surrounded by other religions such as Islamic, Hindi, Christian denominations, traditional religions among others. Youth are just found themselves at the cross roads especially when they can not find the answer of Why so many religions are Present?
  • To the moments of difficulties, when Youth are offering their prayers, the answers are not found immediately. Thus because of the shallow faith and misunderstanding of the meaning of Cross and Suffering one keeps moving from one religion to another in order to try to get the quick responses to the difficulties of life such as (healing of the sickness, money, food, peace, chances of employment among others).
  • The Church structures might have contributed to the shallow faith (where for example there have been a lack of involving all the members of the church and only few members such as Priests, Nuns are seen to play an active role and neglecting the contribution of Lay people or youth themselves)
  • The Church is seen as not going forward with time and technology (for example the Church does not involve/utilize very much or control the means of social communication) such as TV, Radios, internet. The use of the above facilities by the church would have facilitated the Evangelization and controlling of the programs which contribute rather to the matters of this world.
  • Models for the youth are lacking - due to the changes and demands of life and the Society such as hours of WORK in the industries and offices, many parents though they have a good will to stay, teach their children about faith and practice with them some of the church practices they are not able.
FOR DISCUSSIONS WITH YOUNG PEOPLE

Christian Faith is passed on from one generation to the next (from institution, family, parish, group or pilgrimage) and thus creates a way of spirituality for especially for the youth. The above reality depends mostly on the once who are passing on the faith and those who receive it. Therefore, depending on Catholic Christian Youth the world of today, how do they accept the faith which has been passed on to them by the (parents, teachers, priests, pastors, leaders, basic believers, especially when they see religion surrounded by the above circumstances? What is really the “Good News” for the Young, people in searching for the models, experiences and tools of spirituality?

FOR DISCUSSIONS WITH ADULT ANIMATORS

How do the cultural background, occupation/work, and technology advancement, community practices, demands of life and experiences of faith have affected the personal view and experience of deeper faith and now be able to pass it on to the YOUTH generation which has its own aspects of freedom/liberty, language, worries and demands of life?

Submitted by Joseph Minja

16 December 2008

Verso un nuovo modello di spiritualità giovanile


Nella lezione d’oggi riprendiamo alcuni modelli di epoche passate e dell’epoca nostra per camminare verso un nuovo modo di concepire la spiritualità giovanile.

In today’s class we take up some themes and models from ages past and from our own times to move the Church toward a new ways of imagining youth spirituality.

10 December 2008

Non è un qualche cosa di privato

Spiritualità come Cammino di Fede Integrata: Approccio Genetico-Psicologico

Gruppo di lingua italiana
Pietro Migliasso
Paolo Misciagna
Maria Teresa Gonzales
Martin Nguyen Dai Loc

Nel loro cammino di ricerca di senso verso un’identità cristiana (che coinvolge tutte le dimensioni della persona in crescita: fisica, mentale, sociale, psicologica, relazionale e non solo spirituale), i giovani di oggi incontrano un grande ostacolo nelle proposte diverse che possono portarli alla frammentazione, oppure a vestire i panni del contesto dove si trovano cambiando il loro approccio alla realtà secondo la necessità o la convenienza.

Altro pericolo è quello legato al fatto che i giovani siano istintivamente portati ad accogliere e dare importanza unicamente agli aspetti umani di Gesù legati al suo impegno politico e sociale, dimenticando la sua identità divina.

La conseguenza è la mancanza, nei giovani, di valori forti che facciano da riferimento; la mancanza di un vero progetto cristiano di riferimento che li aiuti nella formazione della loro identità e nel cammino di integrazione nella Chiesa.

Diventa allora importante aiutare i giovani a concretizzare un progetto che li porti a superare una religione funzionale o deformata. Occorre aiutarli a percorrere cammini di fede che partano dalle loro sensibilità evolutive, anche sul piano mentale ed affettivo, e tengano conto in particolare della dimensione sociale della Fede e dell’apertura all’altro. Questa attenzione alle dinamiche relazionali li aiuterà a vivere la fede nella Chiesa e come espressione di un gruppo di credenti che si impegna per il bene di tutti.

L’apertura a Dio dovrà essere accompagnata, nel suo evolversi, da educatori che condividono la loro stessa Fede e li possono così condurre ad una vera Fede radicata nel mistero di Gesù Cristo. È importante che i giovani acquisiscano la capacità di testimoniare la loro Fede, che non può essere vissuta come un qualche cosa di privato.

Occorre anche aiutarli a superare i loro limiti e le loro insicurezze, che non devono essere viste come un ostacolo alla Fede, né alla testimonianza.

∞ Martino Nguyen Dai Loc

Esempio dell’albero

Spiritualità come Cammino di Fede Integrata: Approccio Genetico-Psicologico

Gruppo Medio Oriente
Antoine Bou Younesse, Jean Abou Charouche,
George Wadia Fahim Farag, Mkhail Reda

Prima di tutto, vogliamo mettere in luce la cosa più importante che abbiamo discusso, quella del ruolo della famiglia e la chiesa nel dare la mano di aiuto ai giovani, così possono trovare la strada giusta per la loro identità e il senso della vita che stanno cercando, ma non abbiamo dimenticato di sotto lineare molto questa seconda idea che legata alla prima, che lo stile della famiglia e della chiesa deve essere nuovo, e non come vediamo nel nostro ambiente orientale che la famiglia e la chiesa non da ai giovani la possibilità di cercare il senso e la sua identità con libertà che deve sentire il giovane così veramente può trovare la sua vera identità...

E qui il discorso è allargato e abbiamo messo due culture insieme attraverso un esempio dell’albero. Come quando l’albero è ancora piccolo dobbiamo mettere qualcosa attorno per farlo crescere bene, così viene custodito da piccolo, ma quando l’albero diventa più grande, lui stesso spezza e rovina qualsiasi cosa attorno che sembra diminuisce la sua crescita.

E allora abbiamo detto: ma così il giovane sarà da solo nella sua ricerca al senso e alla sua identità e abbiamo visto questo accade in Europa (libertà totale), e allora noi in oriente cosa facciamo? o stiamo così molto vicini al giovane e allora diventiamo la non-libertà per il giovane o facciamo come Europa diventiamo il non-esiste (qui indico la famiglia e la chiesa), e allora? Abbiamo detto né così, né così, ma secondo l’esempio dell’albero diciamo anche quando diventa più grande avrà bisogno di un altro modo di cura e questo il punto chiave che il giovane sente che è molto libero, ma allo stesso in verità c’è qualcuno sta vicino e guardare e aiutare ma senza cancellare dal giovane il senso della sua libertà.
  • Come abbiamo parlato del giovane del medio oriente e come vive nel cielo come diciamo noi che vuol dire vuole avere tanti soldi, di essere ricco e così fugge dalla sua vita, che qualche volta dura.
  • Abbiamo messo anche un altro punto che è importante, che il giovane deve trovare attorno di sé qualche esperienza di vita che veramente ha trovato il senso e l’identità sua e così il giovane può avere forza di più di vivere nella realtà e non ai sogni.

∞ George Wadia Fahim Farag

Need for guidance and orientation

Spirituality as a Journey of Human Maturation and Faith: Genetic-Psychological Approach

African-Asian Amalgamated English-speaking Group
Paolo Liu Qing Chun, Sebhat Hadgu Kahsay
Chalana Kalanga Aththidyage, Grea Duzon Mendoza

The following points were central to our discussion of Chapter 4 of Jacques Schepens volume on Youth Spirituality.

Family importance: In our group we discussed the importance of the family for the education of their children during adolescence. Family is the first school where the children can learn about their faith, tradition but nowadays parents are so busy with their work so they cannot even notice the physical and psychological growth of their children. They leave everything to baby-sitters who cannot replace natural human parent. She/he works only for the material needs rather than spiritual and psychological needs of the children, there is a little space for the experience for a love of the mother and a love of the father where they grow without receiving and giving what they did not receive. So we want emphasize the importance of family in teaching faith and traditional values. The family or other adult leaders have to follow them according to their stage of life and lead them to face the crisis which come in different levels of youngsters. In society as well as in the church people work for the young but they don’t make efforts to involve the young in society. Adults seem to prefer to just teach, manage or administrate rather than guide or act as “pedagogos” who can lead the young by the hand.

The identity of youth: In the case of the young people, we noticed that there is a lack of identity according to the various stages of life. It is noticed that the young people who are starting adulthood behave like they did in childhood, for example carrying the toy and playing with animals. This shows us that the young people are not searching for their identity. We see very few dreams for the future of their life because it is very rare to see young people who are committed to invention and creativity. In many cases we don’t see ardent zeal to be someone. So they need an encouragement from the side of the adults (parents, educators, animators) to think, to plan and to act for a better future.

Submitted by Chalana

Per sentisi Chiesa

Spiritualità come Cammino di Fede Integrata: Approccio Genetico-Psicologico

Gruppo internazionale di lingua italiana
Helio da Costa Ferreira
Leonard Sticlaru
Adeodatus Muhigi Miganda
Sinval Marques Pereira
Albert Kitungwa Kabuge (scusato)

Nell’10 dicembre 2008 abbiamo messo in discussione le seguente domande:

Come si possano stimolare i giovani a ricercare un senso della vita che sia aldilà dei bisogni immediati?
  • È proprio di questa tappa della vita e vivere nell’immediato.
  • Non si può dare un senso del futuro.
  • Farli vivere esperienze positive.
Come gli adulti possono essere sostegno nel momento della crisi di identità?
  • Tentare di capirli, ascoltarli.
  • Metodo preventivo, stare vicini.
Nostro mondo sta vivendo un cambiamento, tanti giovani vogliono fare l’esperienza del volontariato per aiutare le persone sofferente, ma non hanno la capacità di entrare nella Chiesa per esprimere la loro fede. Altri dicono che la Chiesa ha un linguaggio incomprensibile oggi. Come fare perché i giovani possano sentirsi membri della Chiesa?
  • Evitare il linguaggio troppo moralista.
  • Trovare punti di interesse che possono costituire punti di partenza in un cammino di fede nella chiesa.
Come proiettare la capacità e l’esuberanza dei giovani all’interno della Chiesa.
  • Trovare cose che loro possono fare all’interno della chiesa che gli portino qualche soddisfazione (volontariato, sensibilità sociale...)
Tanti adulti vogliono vivere nel mondo tradizionale, non lasciano qualche responsabilità è spazio per i giovani. Questa situazione crea tante volte un momento di conflitto tra generazioni.
Come adulti avete lavorato tanti anni nella chiesa, nel mondo sareste capaci di fare l’iniziazione per i giovani nel mondo di lavoro, nella chiesa.
  • Lasciare i giovani che siano protagonisti.
  • Che prendono delle responsabilità e non siano usati per diversi lavori ausiliari.
Quali sono gli atteggiamenti dei giovani di fronte a un “Dio” che sembra essere un “ Dio cattivo”?
  • Come liberarsi di questa angoscia?
  • Fargli scoprire una relazione di amore con Dio.
  • Un rapporto corretto tra giustizia, carità, perdono.
  • Attenuare gli effetti di eventuale esperienze negative nella famiglia (riguardando soprattutto l’immagine del Padre).
Come conclusione abbiamo sottolineato importanza delle esperienze concrete di fede che i giovani possono fare nella chiesa.

Resoconto fatto da Leonard Sticlaru

Role models close at hand

Spirituality as a Journey of Human Maturation and Faith: Genetic-Psychological Approach

Polish Group
Justyn Krzysztof Malek
Sławomir Stanislaw Bartodiziej
Sodalis Joanna Maria Kozub
Dariusz Marek Szyszka

The synthesis of the sharing by the members of the Polish group:

All throughout life every human being participates, more or less concisely or unconsciously, in the process of taking and giving. It depends upon many factors, external and internal: culture, religion, upbringing, education, character, mentality, age, etc. whether the mutual exchange of what we offer to each other in life would be something that contributes more to one’s growth or to one’s destruction, true freedom or various forms of enslavement.

The time which is important in particular way is the time of adolescence. It is a passage period when one is expected to choose and make his own, what had been given to him in life until now. It is a time of clarifying on one’s project of life and its most essential aspects that one would like to follow, be faithful to them and deepen them along the time. The better one goes through this process the more chances one has to achieve in life greater personal integrity at various levels. It is rather difficult time, as being initiated into the world of adulthood, the young often go through crises of various natures, including their pubescent experiences.

Achieving a certain satisfactory level of integrity in life, as much as it is a very personal experience, it is, at the same time, an experience which takes place in the society among other people who serve as role models, guides, God’s gift to one another. Not only those big ones in the society, known by all, who are somehow far away. There is a need for the role models close at hand, whom the young can see every day, whose example and advice they can follow while facing the challenges of everyday life. There is a need, as always has been, for the loving presence of parents who assist the young in their walk of life and help them to cross the adolescence – adulthood bridge; presence that educates, cares, demands, encourages.

However, we have noticed that today, the issue of human integrity, is not only the problem of the young but of many adults as well. It seems that for many of them, their lives are still in pieces, like the scattered puzzles; often they are the ones who need to ask themselves about their life’s principals and integrity. How then a blind can lead another blind?

It seems to us that the trend, promoted in some circles, of the so called stress-less education, stress-less upbringing offered to the young, which often are allowed or even encouraged to do whatever they want, do not help the young to form a good and solid personal character. On top of that, in many cases, the young are given anything they want, almost any whim gets satisfied. That’s not the way forward, with this kind of freedom and pile of material things given to the young, one can hardly expect that maturity, responsibility, commitment and hard work will have any value to them. In fact it creates another society of people who wants to have everything fast - here and now, without knowing the elements of the process of achieving something with one’s efforts, which shape the character and contribute to one’s integrity.

The world is indeed very beautiful and our task as educators, parents is to help the young to discover this beauty in/with God, its Creator. Not so much by preaching to them about it but more by personal example how Jesus shapes our own lives, how our faith helps us to grow in humanity, helps us to search for unity and understanding among people rather than hatred and divisions.

People need to stop and answer the question: Where are we going? Today human beings are capably of so much, the technological development is incredible, however, how come, at the same time, more and more people feel like an inland? As one author said: “so many people around me but so difficult to find man (human being)…” Nothing in the world can be compared to the loving experience of another person, and that is how we grow, by sharing with one another our life experiences, its achievements and failures. And the time that it takes is the most beautiful gift we can offer to one another, especially to the young who need to lay down solid foundations of faith and Christian values that will take them in a victorious way through any trial in life.

Submitted by: Sławomir Stanislaw Bartodiziej

La necesidad de reevangelizar

Espiritualidad como Camino de Fe Integrada: Enfoque genético-psicológico

Grupo España America Latina
Leticia Carranza Carmona * César Blanco Ruiz
Fabian Martín Gómez * Joana Martín Gutiérrez
Luis Daniel Garcia Mancilla * Araceli Padilla Alatorre
José Antonio Gutiérrez Pérez * Fernando Parra Saavedra

ADULTOS:
  • ¿Qué puede favorecer mi testimonio como cristiano católico que es abierto y promueve a jóvenes y adolescentes en la vivencia de su fe?
  • ¿Qué imagen de Jesucristo hemos trasmitido a nuestros hijos?
  • ¿Qué medios crees que sean los más eficaces para ayudar al oven a superar la crisis de identidad?
  • De parte de los padres
  • De parte de los animadores juveniles
  • ¿Se reconocen los mecanismos psico – biológicos por los que pasan los jóvenes para poder encauzarlos desde la fe?
  • ¿Vives tu ser cristiano de manera que en tu vida cotidiana puedan leer los jóvenes tu experiencia personal – profunda de fe?
  • Tu modo de vivir y expresar tu fe, tu espiritualidad, ¿dice algo a los jóvenes de hoy?... ¿Ven en ti que merece la pena poner a Cristo en el centro de la vida, creer en Él, seguirle?
JÓVENES:
  • ¿Cuáles son los signos concretos que en mi persona y conducta manifiestan mi relación positiva con Jesucristo en la Iglesia católica?
  • ¿Te fascina un modelo de Jesús que acoge, comprende, dedicado al servicio de los demás, su firme carácter, la valentía que tuvo de no temer a las autoridades en nombre de estos grandes valores; y sientes que todos los adultos deberían tener estas cualidades. Y tu, ¿tienes el valor de ir contra corriente con el mundo, con tal de defender valores como la sinceridad, la comprensión, el servicio, etc.?
  • Busca una fruta con la que puedas hacer una analogía y responder a estas dos preguntas: ¿Quién soy? - ¿Cómo me gustaría ser?
  • Si pudiera estar con Jesús y entrevistarle, ¿de qué te gustaría hablar con Él, que le preguntarías? Y si Él te preguntara qué es eso de la Iglesia, ¿qué le contarías?
  • ¿Creer en Jesús de Nazaret te ha ayudado algo en la vida, o crees que te pueda ayudar a algo?
  • ¿En qué espacios eres capaz de expresar tu fe y en cuales no, por qué?
  • ¿Qué lugar ocupa la fe en tu vida joven?
  • ¿La fe aporta algo a tu identidad, al sentido de tu vida?

En el grupo hemos estado hablando de la importancia del testimonio del adulto, de la necesidad de una vida coherente, de una fe y espiritualidad madura. Hablamos también de la fractura en que se vive hoy en día y de la necesidad de tomar conciencia de esta fragmentación, que no se da solo en los jóvenes, sino también en muchos de los adultos que son punto de referencia para los jóvenes. Compartimos las inquietudes de cara al como evangelizar a los jóvenes hoy. Vimos la importancia de conocerlos, de conocer su psicología, el momento que viven en sus distintas dimensiones para poder caminar con ellos en un progresivo crecimiento integrar de su ser cristianos. Resalta y fue motivo de discusión la necesidad de reevangelizar a los padres como elemento fundamental para llegar a los jóvenes, o mejor dicho para que los jóvenes vengan… Aquí hubo puntos distintos de vista, ya que si todos vemos importante y necesario este trabajo pastoral con las familias, no todos creemos que sea lo esencial para el camino personal del joven, ya que influye pero no es determinante.

Apostamos por este camino de integración en el que vida y fe vayan poco a poco unificándose en el joven.

∞ Joana Martín Gutiérrez

09 December 2008

Groups

African-Asian English-speaking Group
Chalana Kalanga Aththidyage
Showrilu Chinnabathuni
Sebhat Hadgu Kahsay
Joseph Minja

Gruppo Medio Oriente
Antoine Bou Younesse, Jean Abou Charouche,
George Wadia Fahim Farag, Mkhail Reda

Gruppo di lingua italiana
Pietro Migliasso
Paolo Misciagna
Maria Teresa Gonzales
Martin Nguyen Dai Loc

Asian Pacific Group
Paolo Liu Qing Chun
Caesar Dizon, SDB
Grea Duzon Mendoza, DSFS

Grupo de habla español - España America Latina
Leticia Carranza Carmona
César Blanco Ruiz
Fabian Martín Gómez
Joanna Martín Gutiérrez
Luis Daniel Garcia Mancilla
José Antonio Gutiérrez Pérez
Fernando Parra Saavedra

Gruppo Polacco
Justyn Krzysztof Malek
Slawomir Stanislaw Bartodiziej
Sodalis Joanna Maria Kozub
Dariusz Marek Szyszka

Gruppo internazionale di lingua italiana
Helio da Costa Ferreira
Anna de Pascalis Oronza
Leonard Sticlaru
Adeodatus Muhigi Miganda
Sinval Marques Pereira
Albert Kitungwa Kabuge


Modelli, esperienze fondatrici e strumenti di crescita (Schepens, cap. 5)


Nella presentazione d’oggi, sul 5° capitolo dello studio di don Jacques Schepens, tentiamo di offrire qualche riflessione sui possibili modelli e strumenti di crescita, partendo da alcune esperienze fondatrici.

In today’s lesson, drawn from Chapter 5 of Jacques Schepens study, “Youth Spirituality”, we attempt to offer some reflections on possible models and instruments for human and spiritual growth, beginning with some foundational experiences.

06 December 2008

Necesitamos una Iglesia que tenga siempre las puertas abiertas

Capítulo tercero
Preguntas del grupo de trabajo
- América Latina y España -
Puesta en común del 3 de Diciembre de 2008

Grupo de habla español - España America Latina
Leticia Carranza Carmona
César Blanco Ruiz
Fabian Martín Gómez
Joanna Martín Gutiérrez (excused)
Luis Daniel Garcia Mancilla
José Antonio Gutiérrez Pérez
Fernando Parra Saavedra (excused)

1. César
- ¿Qué esperan hoy los jóvenes de nosotros?

Muchas veces, según se formula esta pregunta, los jóvenes comienzan a responder aquello que nosotros queremos escuchar. Responden de forma “correcta” pero no del todo auténtica. Son palabras que surgen más bien de un pensamiento y no tanto fruto de una experiencia o del corazón.

El no escuchar realmente lo que hay detrás de sus palabras, o no conocer sus necesidades reales, nos hace por una parte responder de forma inmediata con respuestas “prefabricadas” o apuntar hacia objetivos no eficaces por falta de realidad.

2. Antonio
- ¿Hasta qué punto puede influir en mi positiva o negativamente el contexto socio-cultural en la vivencia de mi fe?

Es una invitación a la reflexión de la propia cultura, que revela tantas características de la experiencia religiosa. La reflexión de esta nos puede llevar a descubrir que puede tener su aspecto positivo y negativo.

A veces la cultura nos hace relativizar algunos aspectos o valores cristianos que no se pueden descafeinar. Pero al mismo tiempo las raíces cristianas, las tradiciones, los valores recibidos en familia están cargados de fe y ayudan realmente al joven a desarrollarse plenamente en una vida religiosa cristiana.

- ¿Qué valores y que anti valores descubro en mi familia que hacen referencia directa a la fe cristiana?

Esta pregunta dirigida a los adultos tiene como objetivo el replanteamiento de las estructuras y valores familiares. A veces la educación en la fe se vive de manera espontánea en las familias, pero es importante que los padres “piensen” esta educación, porque sino la secularización puede contagiar también los hábitos familiares. Sobre todo vemos la importancia de los momentos de encuentro familiar en los que tanto se puede disfrutar, compartir y aprender. El diálogo y el testimonio de vida son dos elementos imprescindibles en la transmisión de valores cristianos que la familia no puede descuidar.

3. Luis Daniel
- La idea de tolerancia que dice que cada uno debe elegir por si solo aquello que prefiere o considera correcto ¿no está llevando a sus hijos al agnosticismo?

Podemos ver como la idea de tolerancia crece en las familias ya que los padres quieren respetar a las creencias de sus hijos. La idea en si es positiva, el problema es que la palabra tolerancia llega a un punto en el que pierde su sentido porque se está convirtiendo en indiferencia. Esto sin duda está llevando a los jóvenes al agnosticismo.

- Las cosas materiales que compras, siempre vienen superadas con la tecnología que avanza cada día y aquello que compraste, la próxima semana viene superado con nueva tecnología y a menor costo. Hay algo que no será superado nunca, trascendente, ¿por qué?

Los jóvenes intentan saciar sus necesidades con cosas materiales y se ven inmersos en un mundo que nunca termina de satisfacerles. Esta pregunta les hace caer en la cuenta de que la dimensión trascendental, siendo tan importante, está descuidada.

4. Fabián
- ¿Qué relación puede haber entre todo aquello que el joven vive, experimenta, desea, le preocupa, anhela, etc., y la fe?

En México, la religión es aún importante para los jóvenes y la familia. Quizá son necesarios los “puentes” entre la fe y lo real que viven. Las experiencias que otros países han vivido nos tiene que ayudar a prevenir las dificultades que pueden venir.

- ¿Cuáles son las preguntas implícitas, las inquietudes más profundas y los deseos más apremiantes de los jóvenes a las cuales la fe puede dar una “cierta respuesta vital” en el empeño pastoral.

Esta pregunta está pensada para el trabajo con un grupo de animadores, padres, etc. Trata de plantear un paralelismo entre la vida espiritual y más profunda de un joven con la necesidad de la fe que todos llevamos dentro.

5. Leticia
- ¿En qué momento de tu vida dejaste la fe?
Esta pregunta va dirigida a los padres de familia del contexto español, los padres han sido educados en un ambiente de religiosidad y fe, y sin embargo hoy ellos no lo hacen así con sus propios hijos. Es bueno plantearse cuál fue el momento de cambio para conocer la causa de este abandono de la fe.

- ¿Qué es lo que nunca está satisfecho dentro de ti?
Esta pregunta dirigida a los jóvenes es una invitación a entrar en ellos mismos para descubrir que no por muchas posibilidades de desarrollo profesional, por muchas cosas que tengan van a ser más felices. A veces ni siquiera ellos mismos saben que es lo que necesitan, pero saben que no son felices, y buscan y buscan fuera de ellos, lo que es posible que encuentren dentro.

En la realidad española, vemos como Jesús no es una imagen atrayente para ellos, por lo que hay que comenzar con lo que a ellos les interesa para poco a poco acercarles al verdadero Jesús, y que puedan hacer experiencia de él.

También hemos resaltado la necesidad de una Iglesia, que tenga siempre las puertas abiertas para acoger a los jóvenes que vuelven después de haber vivido alejados de ella. Para que los jóvenes vuelvan es imprescindible que anteriormente hayan tenido una experiencia positiva dentro de ella, sino, los jóvenes nunca volverán.

∞ suor Leticia Carranza

Secolarizzazione e soggettivizzazione dei giovani Polacchi

I Giovani e la Religiosità nel Contesto Socio-culturale Europeo

Gruppo Polacco
Justyn Krzysztof Malek
Slawomir Stanislaw Bartodiziej
Sodalis Joanna Maria Kozub (excused)
Dariusz Marek Szyszka

Possiamo dire che dopo anni di persecuzione, di censura, di controllo sono arrivati tempi di libertà e apertura. L’ingresso nell’unione Europea ha permesso a tanti giovani di circolare liberamene in Europa, di aprir gli orizzonti mentali, di conoscere i loro coetanei. In Polonia sono ancora numerosissimi i giovani che manifestano una profonda fede in Dio. La religione, la partecipazione attiva alla vita della Chiesa, e la pratica sacramentale sono dichiarata dalla maggior parte dei giovani. Esiste ancora il forte desiderio di fare esperienza di Dio, c’o dimostra numerosa partecipazione dei giovani agli esercizi spirituali, agli Incontri Europei dei Giovani o alle Giornate Mondiali della Gioventù. Non manca ancor le vocazioni, anche se pian piano si nota già alcuni segnali inquietanti sul questo campo.

Questo che la situazione attuale e abbastanza tranquilla, e risultato dei diversi dati, ma soprattutto di grande impegno da parte degli educatori, dei genitori e dei pastori della Chiesa. Dall’altra parte i cambiamenti epocali in Polonia hanno reso il tempo attuale molto impegnativo. E anche se ai giovani Polacchi non mancano ancora gli ideali e le autorità si nota pure, che la fede sempre meno sembra essere necessaria per la loro vita. Quindi nonostante tutti questi dati positivi, qualcosa ormai è cambiato abbastanza per dire che la secolarizzazione, la soggettivizzazione della fede si è diventato un fatto che inquieta educatori e pastori della Chiesa.

Quindi l’attuale, per i giovani Polacchi è un tempo anche molto problematico. I cambiamenti molto rapidi, le difficoltà economiche, l’indice alto di disoccupazione, l’emigrazione per i motivi di lavoro incidono sulla forma di vita molti giovani e delle loro famiglie. L’altro problema stabilisce la globalizzazione che ha toccato signifficamente la cultura polacca e il modo di fare e di pensare dei tanti giovani. In oltre si nota la tendenza verso il relativismo morale, l’individualismo e l’incapacità di collaborazione e in fine il disorientamento che crea la sensazione dell’assoluta libertà, che tuttavia crea nelle loro anime vero deserto e problemi con identificazione. Questo conclude poi che loro si sentono un “generazione senza generazione”, c’e senza base morale e umano che gli spinge verso nuovi problemi che oggi sembrano il più rilevanti: le sette, la tossicodipendenza, l’immaturità affettiva e sessuale, il suicidio, l’alcolismo.

Riassumendo per quanto riguarda il capitolo terzo: GIOVANI E RELIGIOSITA NEL CONTESTO SOCIO-CULTUTALE EUROPEO (POLONIA), nelle nostre domande rivolte sia ai genitori, (adulti) che i giovani abbiamo puntato la nostra attenzione sulla formazione dei giovani sul campo psicologico e della fede. In entrambi campi della loro vita si nota ancora tante mancanze e smarrimenti che conclude con mancanza di resistenza diffronte nuove difficoltà e non raro sofferenza che devono affrontare per edificare la loro futuro felice.

∞ Justyn Krzysztof Malek


Camminare insieme

I Giovani e la Religiosità nel Contesto Socio-culturale Europeo

Gruppo internazionale di lingua italiana
Albert Kitungwa Kabuge, Anna de Pascalis Oronza,
Adeodatus Muhigi Miganda
Helio da Costa Ferreira, Leonard Sticlaru
Sinval Marques Pereira (absent)

La nostra condivisione era centrata su due domande scelte tra molte altre. Ecco le due domande:

1. Ai giovani: Che cosa aspettano i giovani della religione? Che cosa è per loro più importante?

Una delle cose più importanti per i giovani è la vita presente: la felicità terrena, la libertà, essere insieme, sentirsi a casa, amare sentirsi amati.

2. Agli adulti: Dopo aver analizzato il “mondo” dei giovani a livello socio-culturale, quale è l’atteggiamento per camminare con loro? L’armonizzazione tra loro e noi(adulti, animatori, parenti … ) è possibile?

Per fare un cammino fruttuoso con i giovani, gli adulti sono chiamati a “ridurre la distanza” tra loro e i giovani; a cercare il modo di “scendere” a loro livello “per farsi uno” con loro senza perdere la loro identità.

L’esperienza del Congo che abbiamo condivisa può aiutarci a capire un po’ i giovani. Infatti, uno dei animatori pastorali ha voluto creare un gruppo di pastorale vocazionale. Dopo aver invitato i giovani non ha avuto un gran numero.

Vedendo questo, ha cambiato la strategia. Ha invitato i giovani non per prepararsi a essere sacerdote o religioso(a) ma per stare insieme e condividere la vita giovanile facendo qualche volta il volontariato. E un bel gruppo si è costituito, pian piano sono divenuti numerosi.

Dopo un cammino di vita giovanile ordinario ma profonda, le vocazioni religiose ci sono manifestate.

Dunque se gli adulti lascano i giovani camminare liberamente ma essendo acanto a loro, hanno la possibilità di andare avanti.

∞ Adeodatus Muhigi Miganda

Can you call your family your home?

Young People and Religiosity in the Socio-cultural context of Europe

Asian Pacific Group
Paolo Liu Qing Chun
Caesar Dizon, SDB
Grea Duzon Mendoza, DSFS

Group Sharing for 3 December 2008

In our group discussion, we think that the major problem nowadays with regards to the youth’s degradation of spiritual orientation and growth lies from their “ little world” which is the family itself. We all know and based from our experiences, as in the context of our Asian culture, our first spiritual values, learning and traditional orientation and personal consciousness had all started from our families. If they haven’t learned good things and not that founded from the family, which is the basic structure and reality of our young ones how could the society exist in such profundity of religious principles and beliefs?

We just want to ask our young people today: what can they say about their family? Is it the place they would call home, where they communicate something about love that would somehow transmit the spiritual values of what they believe in and for in the society they are living?

Here, plays a major role our parents and educators which keeps their faith truly to take the responsibilities of living a coherent life of faith in this complex reality. We just would like to challenge them as we are, to transmit and communicate in the language of the young their valued learnings and traditions which truly are essential in their bringing-up these little souls to a consciousness of the Truth.

Yes, it might be good to ask of what are the likes and dislikes of these youths regarding the practice of religion? The process of entering in the language of religiosity in the “youth world” might create more an impact if we know the point of entrance.

∞ Sr. Grea Duzon Mendoza

05 December 2008

Una realtà giovanile assai complessa

I Giovani e la Religiosità nel Contesto Socio-culturale Europeo

Gruppo di lingua italiana
Martin Nguyen Dai Loc ∞ Pietro Migliasso
Paolo Misciagna ∞ Maria Teresa Gonzales

La condivisione del nostro gruppo a partire dall’esperienza di solidarietà, d’assistenza sociale e caritativa dei giovani d’oggi come argomento, ci ha portato a focalizzare un punto importante del loro vissuto che è quello dei “DESIDERI”. Sapendo che il mondo giovanile è un mondo di desideri, appare evidente ed urgente l’impegno educativo da parte di noi grandi (animatori-educatori) di aiutarli nella disciplina dei desideri partendo dalla loro povertà materiale (avere e possedere cose. ecc) e dalla loro povertà esistenziale (quella della propria creaturalità) per condurli alla ricerca dei valori duraturi e sopratutto del valore assoluto che è DIO..!

Questa realtà giovanile assai difficile e complessa, dove tutta parte ed influenza maggiormente il loro pensare ed agire, richiede l’esperienza vitale e un’autentica testimonianza della nostra fede vissuta profondamente. Non c’è nulla di più valido se non la coerenza e la fedeltà tra il nostro dire e fare, per trasmettere il grande e profondo desiderio di DIO, l’unico garante di una vita felice e realizzata.

∞ Sr Maria Teresa

I Giovani e la Religiosità nel Contesto Socio-culturale Europeo

Gruppo di lingua italiana
Pietro Migliasso
Paolo Misciagna
Maria Teresa Gonzales
Martin Nguyen Dai Loc

La condivisione del nostro gruppo a partire dall’esperienza di solidarietà, d’assistenza sociale e caritativa dei giovani d’oggi come argomento, ci ha portato a focalizzare un punto importante del loro vissuto che è quello dei “DESIDERI”. Sapendo che il mondo giovanile è un mondo di desideri, appare evidente ed urgente l’impegno educativo da parte di noi grandi (animatori-educatori) di aiutarli nella disciplina dei desideri partendo dalla loro povertà materiale (avere e possedere cose. ecc) e dalla loro povertà esistenziale (quella della propria creaturalità) per condurli alla ricerca dei valori duraturi e sopratutto del valore assoluto che è DIO..!

Questa realtà giovanile assai difficile e complessa, dove tutta parte ed influenza maggiormente il loro pensare ed agire, richiede l’esperienza vitale e un’autentica testimonianza della nostra fede vissuta profondamente. Non c’è nulla di più valido se non la coerenza e la fedeltà tra il nostro dire e fare, per trasmettere il grande e profondo desiderio di DIO, l’unico garante di una vita felice e realizzata.

∞ Maria Teresa Gonzales

Giovani che hanno un grande senso di appartenenza

I giovani e la religiosità nel contesto socio-culturale europeo

Gruppo Medio Oriente
Antoine Bou Younesse, Jean Abou Charouche,
George Wadia Fahim Farag, Mkhail Reda

Nella nostra discussione sul terzo capitolo che titolato i giovani e religiosità nel contesto socio-culturale europeo.

Abbiamo parlato delle nostre realtà dove vivono i nostri giovani nei nostri paesi (Libano-Siria-Egitto) e allora il titolo sarà i giovani e la religiosità nel contesto socio-culturale Medio Oriente
Allora la nostra discussione era in tre linee o in tre idee
  • I giovani e la chiesa
  • I giovani tra l’appartenenza e la libertà
  • I giovani e la politica
1. Nel primo punto dei giovani e la loro appartenenza alle loro chiese orientale, abbiamo detto dalla nostra esperienza con i giovani che loro hanno un grand’amore e appartenenza alle loro chiese.

Ma è aperta un problema nella nostra discussione che riguarda i giovani e la loro appartenenza alla chiesa, è di : veramente questa appartenenza dei giovani alla chiesa nell’oriente nasce dalla loro libertà e loro amore? o perché non trova altri posti per andare e può dire liberamente le sue idee e anche può vivere la sua identità? e da questa domanda abbiamo questa discussione sul futuro dei giovani e loro appartenenza alle loro chiese e allora abbiamo trovato che se il giovane trova altri posti dove può realizzare la sua identità,allora allontanerà dalla chiesa per fare altri esperienza e qui abbiamo messo la realtà dell’Europa e come i giovani lontani dalla chiesa perché altrove trova tante possibilità e allora abbiamo suggerito questo impegno o compito per i nostri responsabili delle chiese orientale di lavorare tanto nel campo dell’educazione dei giovani specialmente dell’educare il loro senso di libertà.

2. A questo punto abbiamo fatto la domanda diretta ai giovani sulla loro appartenenza e il rapporto di essa con la libertà?

Abbiamo detto che i nostri giovani nelle loro appartenenza alla chiesa, hanno in mente l’idea del GRUPPO, che vuol dire loro fanno appartenenza ad un gruppo e non appartenenza ad una chiesa.

Come anche abbiamo visto che la cosa che attira l’idea dell’appartenenza ai giovani che trovano altri giovani, diciamo hanno la stessa età e le stesse pensieri.....ecc.

3. Per il terzo punto dove parliamo dei giovani del medio oriente e la vita politica, diciamo che c’erano differenze tra noi in questo campo, qualche paese il giovane viene inserito nella politica non perché piace questo, ma perché così può avere l’opportunità di vivere bene nella società e trovare lavoro....

Altro paese abbiamo visto che i giovani sono lontanissimi dalla politica e questo non viene da causa loro, ma perché sono cristiani (se anche io vedo grande voglia dei giovani di lavorare nel campo della politica, perché sono sicuro che possono cambiare tante cose...ma!!!!!!!!!!!!!).

∞ George Wadia Fahim Farag

04 December 2008

Like fragile mud pots

Young People and Religiosity in the Socio-cultural context of Europe
Group Discussions - 3 December 2008


African-Asian English-speaking Group

Chalana Kalanga Aththidyage
Showrilu Chinnabathuni
Sebhat Hadgu Kahsay
Joseph Minja

The points that emerged from the group discussion…

The Situation of Youth in EUROPE
  • Parents take no moral responsibilities in forming and instilling moral Christian values in them.
  • The Exemplary life of Parents are very necessary in forming children in right path.
  • The families of Europe are very small. like other nations (India/ Africa) there are no extend families or members where youth can be corrected and formed by other members rather than only by parents.
  • Today the youth is constantly threatened by war, violence and terrorism thus, youth see other person as a threat. Therefore, youth is more lost or involved in defending themselves against all these social evils than thinking about God. There is a sense of God in each one but social evils take upper hand than God. Thus, youth think less about God and more about defending themselves from others or from the society.
  • Pope Benedict XVI at Sidney in Australia exalted youth, putting a question to them “What do you pass to your decedents tomorrow? What you give your children will make tomorrow’s society.”
  • One pitiable situation in Europe is There is less care of each other, either it be parents or children.
  • Taking care of children from their infancy is very artificial and there is no deep rooted love and affection between them.
  • From infancy both parents and children are separated from all activities. They are given their own bed, T.V, Recreation mostly children are independent of themselves then dependent. Children are distanced from parents. Thus, we find lack of personal and friendly dialogue with parents.
  • Parents should take pains to train their children.
  • Youth in Europe are not motivated to do further studies. Nither they are interested to do, because they lack nothing and everything is provided from infancy. The future is assured.
  • The family or a parents have an important role in forming, directing, moulding, training, and giving moral and spiritual formation of the children or today’s youth. The youth are like fragile mud pots in the hands of parents ready to be formed or broken. The ball and the field everything is in the hands of parents in moulding the children.

Questions:
For youth:
  • As a young what is family for you? How much value do you give to your family?
  • Is it easy to enter immediately to the mentality of the society and religion which they found themselves and yet remain practicing what their faith teaches? (looking at the life of today, what type of families do we have? The situation where the youth find themselves in social life, psychology, life models, life motivations, emotions, education, work, the use of talents and knowledge, relaxing, charity, value of money and goods… are they helpful to direct them towards the whole life which is better for their life here and after?
  • In this modern world of scientific, colourful world, what makes them distance form the transcendent or above reality?
  • Today world gives them all that youth wants, all the opportunities to identify themselves as youth, still what they want? What they still looking for? In what they want to find full satisfaction and liberty rather than in God?
  • Do youth have an aim and goal in life to reach and become someone special in the world as the images of God?
Animators/parents:
  • What has been carried or passed on to youth has back ground of (family, religion, motivation, occupation, patriotism, social relations, contributions of Church and society ) because of these youth are standing as good models to be passed on to the youngsters of today. What is the rhythm of life, that needed to be inherited or handed on without much struggle or doubt?
  • As parents (adults) how do you live family life what example do you give to the young? Is there love, equality, respect and peace between parents and children?
  • How animators deal and accompany the youth in their achievement of gaols?
  • How do you re discover the potentialities and talents present in the youth to stand on their feet to fight with the realities of life, and total formation of their self ?
  • How do you make the youth God loving with their full energetic and varied potentialities.
  • How do you make youth to realize that they are special and images of God?

∞ Submitted by Showrilu

03 December 2008

Salesian Family as Extended Family

QUESTIONS ON CHAPTER III

Questions for young people
According to me, faith grows where the following elements are found:
1. True family (father, mother, children).
2. Extended family members
3. The environment could be of C. Catholics, Christians or other religions or non believers. (Denominations, Muslims, atheists, pagans…). For THE Christians/Catholics, might make additional of the Small Christian communities, parish, diocese, dioceses, zone…

For the youth of today, is it easy, to enter immediately to the mentality of the society and religion of which they found themselves when they are born and yet remain practicing what their faith teachers? (Looking at the life of today, what type of families do we have? The situation where the youth find themselves – social life, psychology, life models, motivations in life, emotions, education, work, the use of talents and knowledge, relaxing, charity, value of money and goods…) are they to directing them towards their whole life here and after?


Questions for Adults (animators, educators, parents…)

What has been carried on in life as the back ground to the youth of today (family, religion, motivation, occupation, patriotic, social relations, contributions to the church and society that today they are standing as good models to be passed on to the youngsters of today? What is that rhythm/tune of life that needs to be inherited/ handed on to the youngsters? (Walking and living according particular faith/church, God/creator of life, family values, and sense of respect to life and responsibilities, patriotic life, true and deeper joy….)

Note: the concept of family and extended family ABOVE is strongly seen as the key factor to determine PRACTICALLY the LIFE of the youngsters. With regard to the European situation, perhaps the negligence to this has contributed in many negative situations of the youth. (for example: less dependence on God, individual life among parents and children, less sense of respect towards parents, child value and responsibilities towards it, charity and care, Life for human being and creatures as the gift from God, sacrifice/mortification and self giving among others.

Perhaps the Salesian family plays a big role as the extended family. Many youngsters who contact us, who share life with us, live with us THEY SHOULD find themselves different from other youth...because of the good values we pass on to each other.

Submitted: Joseph MINJA (Matricola: 15999T)