29 November 2008

Preguntas nos interpela a nivel personal

La espiritualidad en el contexto de la religión cristiana
Grupo de habla español - España America Latina

Leticia Carranza Carmona
César Blanco Ruiz
Fabian Martín Gómez
Joanna Martín Gutiérrez
Luis Daniel Garcia Mancilla
José Antonio Gutiérrez Pérez
Fernando Parra Saavedra

Síntesis de preguntas propuestas:
Para Adultos:
  • ¿Cómo compaginar el protagonismo del jóven en la búsqueda de sus propias re-spuetas en la realidad “como un don”?
  • ¿Estamos dispuestos a asumir el cambiar nuestro lenguaje para hacer llegar el mensaje Cristiano a los jóvenes?
  • ¿Cómo hacer relaidad “purificació-ascesis” en un lenguaje o propuesta juvenil?
  • ¿Cómo es la viviencia de mí espiritualidad en familia?

Para Jóvenes:
  • ¿Cómo suscitar la vivencia plena de la fe?
  • ¿Sientes que el mensaje cristiano es un mensaje vivio que tiene repercuión en tu vida?
  • ¿Qué buscas cuando te acercas a la religión?
  • ¿Qué buscas-esperas de una espiritualidad cristiana juvenil?

Comentarios Generales:
  • La religión no es “un hecho del pasado” sino actualizado en cada persona que lo recibe y acoge, pero para no caer en el subjetivismo es de vital impotancia la doctriana-magisterio de la Iglesia.
  • Es necesario estar atentos al modo como hacemos y vivimos nuestras celebra-ciones litúrgicas porque en muchas ocasiones no le dicen nada a los jóvenes.
  • Tal vez a nivel Iglesia se debe seguir trabajando-profundizando para hacer más comprensible-cercana la liturgia a los jóvenes, el Concilio Vaticano II fue un gran paso, pero aveces parece que para nuestros días no es suficiente (a nivel ce-lebraciones litúrgicas).
  • Debebos partir de la realidad del joven, aceptarlo como es y comprenderlo, pero sin renunicar a formarlo “en la fe”, educarlo.
  • Se necesita una grande creatividad para no solo vaciar contenidos sino favorecer la experiencia de fe.
  • Aveces es un límite partir de “fórmulas” y no escuhar las necesidades-dudas concretas del joven.
  • Es de vital importancia el “testimonio” en la vida ordinaria, los jóvenes y adultos necesitan no tanto “maestros”, sino testigos del amor de Dios.
  • Conclusión Final:
  • Captamos que al formular las preguntas para nuestros destinatarios y al reflexionar sobre los diversos contextos que conocemos (España, Bolivia, Colombia y México) nos interpelaba a nivel personal, cuestionándonos cómo estamos vi-viendo nosotros nuestro ser y quehacer de Consagrados. Así vemos una inivta-ción a profundizar nuestra experiencia de fe y motivar la profundización en nue-stras comuniades religiosas.
∞ José Antonio

Needing to take a listening attitude toward ourselves

Spirituality in the Context of the Christian Religion
Group Discussions - 26 November 2008

Spirituality in the context of the Christian religion
English-speaking Asian Pacific Group
Paolo Liu Qing Chun
Caesar Dizon
Grea Duzon Mendoza

Citing in this Chapter Two what had been said by ETTY HILLESUM, “devo continuare ad essere all’ ascolto di me stessa”, we launched our little inquiries.

For our dear YOUNG PEOPLE:

As you discover little by little the “ world ” where you exist (yourself, family, friends or any significant others, experiences and even the world itself ) what comes into your mind?
Does it make you wonder of a truth and purpose it has beyond it or nothing at all?
What is, at this moment in your life you’re in search of?


Again, here comes another story of our “story-teller priest”. In one of his retreats, one boy said; “I don’t believe in God, because if there’s God how could He permit the many unfortunate things that is happening in my family and life?”

Well, it may seem classical but could this boy be blamed for this thought?

A fourth-year high school student, had experienced the presence of God in the magnificent beauty of silence that envelopes the mountainous area of green trees, fresh air breeze, chirping of the birds and the wide horizon of what can be reached and grasped by his senses that had recollected himself to his Creator. And when he was asked about what had happened during his prayer, he said; “ I couldn’t describe it ……” but in his expression is the peace and joy for that graced experience.

This is how he listened to himself…. in silence and disposal of himself to the One he knows out there yet present.


For our dear PARENTS and EDUCATORS:

How can we be of help to our young people who are in their journey to human maturity and search of Truth?



Submitted by: Sr. Grea Mendoza, DSFS

Indagine a Varsavia

Spiritualità nel contesto della religione cristiana

Gruppo Polacco
Sodalis Joanna Maria Kozub, Justyn Krzysztof Malek
Slawomir Stanislaw Bartodiziej, Dariusz Marek Szyszka

La spiritualità è una realtà comune per tutte le persone; ogni uomo non è solo un essere di corpo ma soprattutto di inteletto e di spirito. Dentro di ogni uomo c’è il bisogno di crescere interiormente, comunque spesso addormentato a causa di tanto lavoro, tanti bisogni e l’influenza del mondo sulla piacevolezza e sul divertimento che sembra essere molto forte oggi.

Nel mondo odierno, spesso molto rumoroso, accorgersi che l’uomo ha un bisogno crescente di parlare di sè, di qualcuno che lo ascolti. È molto importante per gli educatori scorgere questo desiderio, anzi, creare un ambiente adatto dove i giovani si sentano bene e accolti. I giovani hanno bisogno della presenza di genitori, degli adulti, anche dei religiosi nelle loro vite, ma di una presenza seria, educativa, esigente e affettuosa. Nell’incontro tra due persone, o anche di più, non si può dimenticare che tutti approfittano, che tutti hanno qualcosa da dare e qualcosa da prendere. È una realtà dove ognuno si arricchisce, anche un maestro da un allievo.

Nelle ricerche fatte presso i Licei di Varsavia, ai giovani è stata posta la domanda, se il sacerdote è necessario nella loro vita. A tale domanda molti hanno risposto positivamente, cioè «si», ma hanno spiegato che purtroppo non hanno possibilità di incontro con il sacerdote, in quanto questo spesso non è disponibile ad accoglierli. I giovani si aspettano che il sacerdote allunghi la mano per primo perché loro spesso non hanno il coraggio di entrare nel suo mondo. E non basta insegnargli i misteri di fede, ma occorre essere consapevole che essi hanno bisogno di veri amici spirituali, pronti a vivere e condividere i loro problemi.

I giovani che per natura sono creativi e produttivi, quando non hanno la possibilità di realizzarsi, si rivolgono altrove. Il problema riguarda semplicemente il fatto che si renda necessario conquistare la fiducia dei giovani, per poter calmare i loro cuori inquieti. Occorre, poi, che gli adulti siano in grado di aprire i propri cuori. I giovani hanno bisogno di quelli, che non soltanto usano le grandi parole ma parlano con le esperienze delle loro vite; ci sono già tanti maestri ma la società e la chiesa hanno bisogno di più dei testimoni.

Oggi è molto facile perdersi nel mondo che è sempre pronto da offrirci così tanto, ma non tutti hanno la capacità di fare la propria scelta. Il mondo grida ai govani tutto è possible ma non aggiunge però che non tutto è giusto; li vuole affondare nel rumore delle immagini e dei suoni. Dunque non si può ignorare che per arrivare al mondo dei giovanni ci vogliono i simboli che li aiutano a calmarsi e li portano ad aprrezzare la bellezza del silenzio dov’è più possibile trovare la verità di sè e della vita. È importante sottolineare ai giovani che quei simboli e quelle immagini sono solo strumenti e se gli diamo troppo attenzione ci possono portare allo spiritualismo e non alla vera vita spiritualè la quale mostra e rafforza l’integritá della persona.

Alla fine possiamo dire che per recuperare o rafforzare la vita spirituale nel mondo dobbiamo riscoprire di nuovo il rapporto di buona famiglia, di credibile autoritá nella societá. Si deve creare di più lo spazio per condividere le esperienze tra le persone, creare logosfera che piano piano si sta perdendo nel mondo poichè tutto il tempo ci manca il tempo. Ma soprattutto dobbiamo riscoprire un buon rapporto di vita con Gesù che è la Verità e su cui dobbiamo costruire la nostra vita; la vita di vera Gioia e durevole Pace. Con Gesù Cristo cresceremo interiormente e troveremo anche la forza di affrontare la realtà sociale, dove il male, la sofferenza e l’ingiustizia vanno superati. Quando lo capiremo si cambierá tutto, nel mondo degli adulti e nel mondo dei giovani.
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Slawomir Bartodziej, sdb

Il pericolo del sincretismo religioso

Spiritualità
nel contesto della religione cristiana

Gruppo di lingua italiana
Pietro Migliasso
Paolo Misciagna
Maria Teresa Gonzales
Martin Nguyen Dai Loc

Confronto di mercoledì 26 novembre 2008

Confrontandoci abbiamo visto che la dimensione spirituale è fondante nell’uomo, purtroppo in molti casi resta soffocata da molti fattori esterni ed interni al giovane. In tanti altri, dietro un grande desiderio umano si cela una spinta trascendentale; è il caso di S. Weil e Hillesum. Incontrano Dio attraverso una ricerca di verità e di desiderio.

Nei contesti sociali da cui proveniamo si è riscontrato che la spiritualità giovanile corre un forte pericolo: quello del sincretismo religioso, un miscuglio di idee e di prassi. Questo è dovuto alla globalizzazione che spinge sempre più verso una multiculturalità; quindi il rischio di confondere la propria identità religiosa è molto alta soprattutto nell’esperienza religiosa giovanile. Il giovane per la sua religiosità attinge quello che crede opportuno e ne fa una religione tutta sua. La confusione e l’incertezza è il rischio più evidente a cui assistiamo.

∞ Paolo Misciagna

Quando i genitori non ci sono

La Spiritualità nel Contesto della Religione Cristiana

Gruppo internazionale di lingua italiana
Helio da Costa Ferreira
Anna de Pascalis Oronza
Leonard Sticlaru
Adeodatus Muhigi Miganda
Sinval Marques Pereira
Albert Kitungwa Kabuge

Riguardo al capitolo due della dispensa abbiamo discusso che oggi giorno c’è una crisi delle istituzioni: Chiesa, Famiglia, ecc.

Secondo il gruppo si vedi che il ruolo, per esempio, dei genitori vive un momento di difficoltà. I propri genitori sono assenti, anche se fisicamente presenti. Sono i figli che comandano.

Parlando un po’ delle diverse realtà in cui viviamo oppure abbiamo attuato, soprattutto riguardo alla gioventù, si nota un’assolutizzazione della libertà.

Un’altra cosa che abbiamo parlato è che già dall’adolescenza si parla solamente di diritti e mai di doveri come si ogni diritto non generasse mai alcun doveri e così gli adolescenti di ieri diventano i giovani senza coscienza di che la libertà del singolo finisce quando comincia quella dell’altro.

Dai nostri compagni del continente africano siamo stati aggiornati che in alcuni nazioni africani questa realtà di resistenza agli istituzioni è ancora molto sensibile. La famiglia, per esempio è ancora una realtà molto forte in Congo. Però, nella Costa d’Avorio esiste già una mentalità abbastanza europea e in questo senso è molto difficile il rapporto con i giovani, considerando anche l’influenza dei mussulmani, dei cattolici e le religioni tradizionali.

Un altro punto trattato è quello delle grandi città in confronto con i piccoli paesi. Si è visto che in generale nelle primi i valori sono più deboli mentre nei secondi si conservano tanti valori, soprattutto quello del rispetto ai genitori.

Oltre le difficoltà accennate si è anche detto che ci sono gruppi che vivono delle esperienze veramente significative, ad esempio: i giovani e le giovani del Movimento dei Focolari, quelli del Movimento Neocattecumenale e tutti quelli che partecipano della Comunità Taizè oppure che per qualsiasi motivo hanno fatto il cammino di Santiago di Compostela.

Quasi come una conclusione si è accennato che uno dei fattori di questa diversità di esperienze sia dovuto in buona parte all’effetto della globalizzazione.

Le domande:
  • Perché i giovani si tengono a distanza della religione istituzionale? (Giovani)
  • Come fare per educare i giovani alla spiritualità tenendo presente la dimensione verticale e orizzontale del vissuto della fede? (Adulti)
  • Come far capire ai giovani che il cristianesimo non è un insieme di regole, ma è fondamentalmente credere in una persona alla quale ci si vuole legare? (Adulti)

∞ Helio da Costa Ferreira
Riassunto dell’incontro di gruppo: 26/11/08.

28 November 2008

Una divisione nella mentalità religiosa dei giovani

La spiritualità nel contesto della religione cristiana

Gruppo Medio Oriente
Jean Abou Charouche, Mkhail Reda,
Antoine Bou Younesse, George Wadia Fahim Farag

Nella nostra discussione sul secondo capitolo che titolato la spiritualità nel contesto della religione cristiana, abbiamo parlato delle nostre realtà dove vivono i nostri giovani nei nostri paesi (Libano, Siria, Egitto) e abbiamo visto che c’era cose simile e questo per il fatto che noi viviamo nei paesi dove la maggioranza non sono cristiani,ma musulmani.

Allora è venuta questa domanda che riguarda i nostri giovani dell’oriente: come vivere la vostra fede cristiana in mezzo di una maggioranza non-cristiana e in mezzo di persone che non hanno le stesse contenuti o la stessa mentalità etica che vivete voi come cristiani?

Qui ognuno di noi ha cominciato di parlare della sua esperienza e delle condizioni del proprio paese. Le nostre esperienze sono quasi simile, e abbiamo parlato sui questi punti per dialogare partendo dalla domanda che abbiamo fatto.

La condivisione:

Nell’oriente c’è un’altra religione che è l’islam, che fonda sull’idea del si-può o non-si-può. Per questo motivo, i giovani cristiani, anche nelle loro comportamenti, cominciano a dire questo si può e quello non si può, senza un riferimento alla nostra fede cristiana. Allora adesso i giovani vivono con la mentalità dell’islam che guarda a Dio come il Dio lontano e non il Dio del cristianesimo – Dio-con-noi. Risulta che il rapporto con Gesù non è più un rapporto personale; Gesù, in questo contesto, resta molto lontano.

Inoltre, abbiamo parlato della vita dei giovani e come vediamo questa separazione tra la vita della fede e la vita del lavoro, dove il giovane vive dentro la chiesa e la casa sul fondamento della fede e l’etica cristiana, e al contrario nella vita della società, nel lavoro, dove non si può manifestare i contenuti della sua fede cristiana perchè non va bene per il musulmano. Allora, viene la domanda: come posso vivere in questo contesto?

Vediamo così una separazione, una divisione nella persona dei giovani (due facce), e anche viene la difficoltà dei alcuni giovani che vogliono vivere nella società islamica con mentalità e etica cristiana.

∞ George Wadia

27 November 2008

Do you trust the young?

Spirituality in the context of Christian religion

African-Asian English-speaking Group

Showrilu Chinnabathuni
Sebhat Hadgu Kahsay
Joseph Minja
Chalana Kalanga Aththidyage (absent)

Questions from chapter II

Some questions for young people:
  • As a young person, how do you understand the spiritual dimension of your life?
  • Can you see in it something that modern technology which cannot offer you?
  • Do you realize that soon you will take responsibility in society?
Some questions for parents, catechists, parish priests…
  • What do you do to prepare and help young people to grow in spiritual dimension in multicultural, multi-spiritual and religious contest?
  • Do you use the mass media to influence the young?
  • Do you try to modify your teaching to the young according to the time?
  • Do you invite the young to take part in what you do?
  • Do you trust them?
Discussion:

Our discussion of the issues in the first question (to the young) extended to a universal level. We were able to see how spirituality is described today by the young. We discussed what is not and what is spirituality. We came to conclusion that spirituality is not only religious, Christian, institutional, ecclesial, communal or dogmatic. Often when people speak about spirituality, they lack a reference point. They use the word to describe a self-centered seeking that does not go out of the self, like that of New Age spirituality. There no mediation and sometimes not even any supernatural power. A simple personal reflection becomes spirituality. Sometimes spirituality can be the good deeds or the struggle to be good. We think these many divisions have been created because the definition of spirituality remains something abstract and unattainable, as if only mystics can attain it. So there is need to simplify our way of speaking about spirituality, to make it livable by everybody. Such an approach is in keeping with Don Bosco, who insisted and managed to teach the street boys to be spiritual persons (piety).

Reflecting on the second group of questions, which we addressed to adults, we felt the need to discuss problems that grow out of contemporary situations in the world and in our own countries. When we look at particular levels in our particular places, we see not only secularization of spirituality but also some problems that come from a mix of cultures and the presence of many religions. Because of this, young people can loose their identity. Hence the Church and the family have to inculcate their Christian, religious and spiritual values. To be successful in this field, the Church must use means of social communication such TV, Internet radio and printing press etc. In this multicultural and multi-religious environment, an ecumenical attitude is very important to live together by respecting each other. So each one should be able to see some positive values in one another’s religion. It is a matter of trust.

Submitted by: Sebhat Hadgu Kahsay

25 November 2008

Un abisso difficile da colmare


Mondo Giovanile: Esemplificazioni
Gruppo di lingua polacca
Sławek Bartodziej, Darek Szyszka, Krzysztof MAŁEK, s. Joanna Kozub

Le nostre domande indirizzate ai giovani e i genitori possiamo riassumere chiudendole tra le due parentesi:

ai giovani avevano scopo di dare la risposta a loro bisogni concreti, p.e.;
  • quale è suo l’uomo esemplare che vogliono seguire,
  • perche cosi spesso cercano realizzare suoi bisogni fuori famiglia e seguire diversi gruppi, subculture, spesso anche le sette o semplicemente abbandonarsi ai mezzi della comunicazione sociale,
  • come la Chiesa può aiutargli ad avere forza e speranza per poter riuscire cambiare il vecchio stile di vita, nonostante le difficoltà (la croce) che devono affrontare dopo la loro svolta spirituale e umana.

ai genitori avevano scopo di, p.e.;
  • concretizzare esempio di un giovane che vogliono seguire nel suo impegno di un genitore.
  • aiutare far discernimento tra i problemi e bisogni più importanti, per i suoi figli ma anche loro stessi,
  • aiutare mettersi in cammino formativo per diventare un genitore più cosciente di grande importanza della sua presenza continua come figura materna e paterna per un giovane.

Le conclusioni basate sulle domande che abbiamo preparato per i giovani e i genitori sono seguente. Il problema fondamentale che troviamo tra i nostri giovani polacchi e i suoi genitori riguarda la famiglia, cioè; soprattutto la grande differenza per quanto riguarda le aspettative e i bisogni reali da parte dei giovani, e incomprensione e spesso mancanza di possibilità di realizzarle da parte dei genitori.

Abbiamo osservato che queste differenze sono strettamente legate con la storia, specialmente tra i genitori quarantenni e cinquantenni che hanno sperimentato la povertà sotto il regime comunista.

Genitori spesso vogliono offrire ai suoi figli quello che li mancava allora, che invece non ha lo stesso valore per i giovani di oggi. I valori dei genitori non corrispondono spesso con quelli che seguono i giovani.

In poche parole tra la mentalità dei genitori e dei giovani oggi si è creato un abisso difficile da colmare. Altro problema abbiamo particolarmente sottolineato è la corsa economica che risulta soprattutto nella mancanza di un genitore a casa. Dietro di questo viene una fila dei problemi: giovani si sentono abbandonati, non ascoltati, gli manca l’amore perciò sono instabili emotivamente e non sanno individuare i loro sentimenti.

Tutto questo comporta di una mancanza di identità, per cui cercano la loro identità e realizzazione fuori della famiglia e tra i diversi gruppi spesso per loro distruttivi.

∞ Krzysztof MAŁEK

24 November 2008

I giovani vogliono vivere il momento presente


Mondo Giovanile: Esemplificazioni
Resoconto del gruppo composto da:

Leonard Sticlaru
Antoine Bou Younesse
Adeodatus Miganda Muhigi
Helio Da Costa Ferreira

Nell’19.11.2008 abbiamo provato a rispondere alle seguenti domande:

1. Che cosa fa che i giovani lasciano la loro spiritualità per seguire altre cose che propone il mondo (come le sette..)?

La risposta è stata essenzialmente questa:
Uno dei fenomeni della modernità nella nostra società é quello: i giovani sono interessati di vivere solo il presente, dunque nelle scelte che fanno nel presente non rendono conto dell’impegno preso nel passato e delle tradizioni e neanche delle conseguenze di questa scelta nel futuro.

2. Come si è realizzata finora la missione confidata dal Papa ai giovani alla fine della Giornata Mondiale della Gioventù di 2000, espressa parafrasando Santa Caterina da Siena, “Se sarete quello che dovrete essere, metterete fuoco in tutto il mondo” (Tor Vergata, 20 agosto 2000)?

Le risposte:
Si è mostrato da una parte la possibilità che l’entusiasmo prodotto da queste Giornate passa dopo qualche tempo. Però si è apprezzato come molto positivo l’effetto tra i giovani di queste iniziative e si è sottolineato la necessità di accompagnamento di questi giovani dopo queste iniziative per poter discernere la volontà di Dio su di loro è continuare il cammino cominciato.

3. Come si può spiegare il successo di Taisè, visto il grande interesso dei giovani di confessioni e condizioni diverse, e come questa esperienza potrebbe essere utile per la formazione della fede cristiana?

Le risposte:
Anche qui le risposte sono state abbastanza diverse. Qualcuno ha espresso il parere che a Taisè c’è un’esperienza che riguarda piuttosto l’affettività e rischia di rimanere ad un livello un può superficiale. Un altro parare più accolto è stato quello che il successo di Taizè è dovuto ha un vissuto autentico che attira i giovani. L’utilità di questo esempio sarebbe di vedere come un vissuto religioso autentico attira i giovani, che hanno un grande bisogno oggi di veri testimoni ed esempi concreti da seguire.

Queste sono le domande e le risposte che siamo riusciti a discutere l’ora scorsa.

∞ Leonard Sticlaru

How respond to John Paul II's words to youth?


Youth, the World and Spirituality Today

1° Capitolo : Mondo Giovanile e Spiritualità nel Contesto di Oggi
English-speaking group: Sr. Grea Mendoza, DSFS, Fr. Cesar Dizon, SDB

1st question: For you, Youth of today, what can you say about these words of Pope John Paul II?

“ La vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, proprietà personale o di una generazione: essa appartiene al complesso di quello spazio, che ogni uomo percorre nell’itenerario della sua vita, ed e al tempo stesso un bene speciale di tutti. E’ un bene dell’ umanità. ” –Delicti Amici

------- There’s one experience of Fr. Dizon that affirms this challenging words of the Pope (though he thought that these words of the Pope would be hard for them to understand) but I assured him that young people who could hear this are that intelligent enough to be penetrated. Like them in this story.
When he was in one area in Manila, he witnessed some young people in their youth years who really are giving themselves for their fellow youths in their “service” group initiatives. Like, recollection assemblies, reach-out for the less fortunate, youth get together which they spearhead the program, planning etc., (with somehow the assistance of some priests for some of their needs like confession or talks) . What struck him most is that these young people already “have something to say in their lives”, yet, they have this “ spark ” in their hearts to share their blessedness.
How about you, in this time of your “ tender youthfulness “ what can you share now that was not offered to you before perhaps, because you were still “incapable “, and in the future you might not have any occassion to do because you might have another focus in life? This present moment, what does it call you, for a challenge, my dear Youths ?


2nd question : “ Today, the Youth are in search of identity and such symbols to
express themselves ” (p.13)

As educators and as parents, what could be the “ modes ” or
“ art ” that we have to learn in order that we have this awareness
and knowledge and even “ insertion ” to their world?

What kind of listening we have?


------- Again, another story from our experienced “ story-priest “ .
There once a mom, who even in her cooking time wants to listen to her kids’ stories that made her put a couch in the kitchen!
And you, dear parents and educators, any familiar experience ?


Submitted by : Sr. Grea Mendoza, DSFS,

Ayudar a los jóvenes a tener experiencias fuertes

Mundo Juvenil Hoy

Condivisione del gruppo di spagnolo

Studenti:
García Mancilla, Luis Daniel
Parra Saavedra, Fernando
Gutiérrez Pérez, José Antonio
Martín Gómez, Fabián
César Blanco

El grupo comenzó a compartir impresiones teniendo como punto de partida la siguiente pregusta: ¿Cómo hacer para que la juventud como categoría social no se entienda desde los adultos como un malestar social, sino que la realidad juvenil sea tomada en sus elementos positivos? Al respecto se comentó lo siguiente.

Es importante que en primer lugar nos pongamos de acuerdo acerca del concepto de “joven”, para poder hablar de la misma realidad con unos elementos comunes, y así no discutir a partir de lo que cada uno crea entender por “joven” o por “juventud”. Uno de nosotros dice que incluso en un mismo contexto cultural se entienden cosas distintas por “juventud”, por lo que en un contexto intercultural es mucho más diverso. Por consiguiente, añadió el mismo compañero, nuestro lenguaje muchas veces limita nuestra cercanía con los jóvenes; la mayoría de las veces nuestras categorías de comprensión de la fe nos les dicen nada. Es curioso ver como los jóvenes tienen un lenguaje muy selecto, en el que se entienden sólo ellos, y en el que también comunican cosas profundas. Por lo cual, deberíamos tener más presente esta realidad a la hora de acercarnos a ellos.

En este mismo sentido otro integrante del grupo lanzó su pregunta: ¿Estamos dispuestos como agentes de pastoral a aceptar a los jóvenes como son, con todas sus consecuencias? Al respecto alguno del grupo comentó que, desde su experiencia, los agentes de pastoral no quieren a los jóvenes como son, y buscan que éstos sean como ellos creen entender que deben ser.

Otro compañero dijo que en los años de su juventud experimentó esta cierta hostilidad o descalificación del joven por parte del adulto. Sin embargo, comentó con cierta ironía, cuando estos jóvenes llegaron a ser adultos, están tienen la misma actitud de descalificación hacia el joven.

El siguiente miembro del grupo dijo que debemos aprovechar los medios de comunicación para trasmitir los valores del Evangelio. No obstante, también considera conveniente educar a las nuevas generaciones en el uso crítico de estos medios de comunicación; sobre todo para que no condicionen a los jóvenes tan dramáticamente en el proceso de convertirse en personas adultas.

Después otro lanzó la siguiente pregunta. ¿En qué medida podemos aceptar la cultura juvenil, cuidando a la ve la especificidad de la propia religión? Su preocupación es evitar caer en el relativismo religioso, es decir, “todo vale y todo tiene el mismo valor”. De cualquier forma acepta la importancia encarnar el Evangelio en los valores de los jóvenes.

Al respecto uno comentó que el soporte teórico de la propuesta cristiana de espiritualidad es una buena ayuda en el trabajo pastoral. No obstante, dice que hay que estar atento a las particularidades y formas de expresión de la espiritualidad juvenil sin descalificarlas, para hacer nuestra propuesta con más sentido y más posibilidad de eficacia. Advierte sobre el problema de que quizá creemos que los jóvenes sean como fuimos nosotros cuando éramos jóvenes. En este sentido, debemos asimilar que a los jóvenes les gustan las cosas de espiritualidad, pero a su estilo.

Ya entrados en la discusión, se lanzó otra pregunta: ¿Qué es lo que buscan en concreto los jóvenes cuando realizan grandes esfuerzos para poder tener una experiencia espiritual? Al respeto se comentó que indudablemente los jóvenes se interesan por aquellos elementos que les garantice el sentido de la vida, incluso la apuesta de su existencia en algún proyecto de vida concreto. En este sentido, se considera que los jóvenes buscar respuestas sencillas, coherentes y garantizadas por el testimonio de la propia vida, a los grandes interrogantes de la vida. Y quizá es lo que de debe de ofrecer en cualquier proyecto de trabajo con jóvenes.

Al final, se habló de la conveniencia de ayudar a los jóvenes a tener experiencias fuertes de contacto con aspecto profundos de su vida y de su relación con la trascendencia. Lo cual no consiste en llenar los espacios de muchas actividades, sino de hacer silencio, y hablarles con lenguaje y signos que entiendan y les digan algo sin tener que explicarlos mucho.

∞ Fabián Martín Gómez

23 November 2008

Para conocer a los jóvenes de hoy

Mundo Juvenil

Grupo español
Leticia Carranza Carmona ∞ Joana Martín Gutiérrez

1. ¿Realmente estamos dispuestas a acercarnos a la realidad cultural juvenil?

2. ¿A qué estamos dispuestas a renunciar para acercarnos a la cultura juvenil?

3. ¿Conocemos a los jóvenes de hoy? ¿qué medios podemos poner para acercarnos realmente a los jóvenes de hoy?

4. ¿Qué lugar ocupan y cuánto nos impiden los prejuicios o las expectativas apostólicas a un auténtico y fructífero trabajo pastoral con los jóvenes?

5. Nuestras propuestas ¿parten de los jóvenes?, ¿Son ellos los protagonistas? ¿Qué lugar ocupan sus intereses, inquietudes, dificultades, experiencia, en nuestras propuestas, en nuestras programaciones, proyectos de pastoral juvenil…?

∞ Joana Martín Gutiérrez

20 November 2008

I giovani e la musica


Mondo Giovanile: Esemplificazioni

RESOCONTO LAVORO DI GRUPPO
di mercoledì 19 novembre 2008
SUL CAPITOLO PRIMO: MONDO GIOVANILE, ESEMPLIFICAZIONI

Membri del gruppo: George Wadia – don Pietro Migliasso – Nguyen Dai Loc Martino – Sr. Maria Teresa Gonzales – Paolo Misciagna – Jean Abou Charouche (segretario)

I GIOVANI E LA MUSICA

L'ascolto della musica è, oggi, un fenomeno molto diffuso nel mondo giovanile. È quindi necessario per noi, educatori e accompagnatori della gioventù, interessarci e studiarlo molto attentamente perché rivela indirettamente i gusti giovanili.

La musica, in sé, è una cosa buona e preziosa. Essa gioca un grande ruolo nella vita dell'uomo perché:
- in modo molto significativo esprimere l'interiorità e la “fame del cuore”: i desideri, i bisogni, le aspettative, la ricerca della verità, del senso...
- è uno strumento che può accomunare intere generazioni.
- è espressione del sentimento religioso che può diventare preghiera. Basta vedere, per esempio, il ruolo della musica negli incontri giovanili di massa (Taizé, GMG...).

Ma la musica, buona di per sé, può diventare un pericolo:
- un modo di fuggire la realtà, incapacità di sopportare il silenzio...
- un mezzo di distrazione e di negligenza delle responsabilità ( studio, lavoro...)
- un modo di propagandare ideologie immorali, molto pericolose

Ruolo degli adulti: Aiutare i giovani a discernere la musica buona da quella malsana. Si tratta di un cammino di discernimento con i giovani. Per poter farlo, bisogna essere noi stessi aperti alla loro musica e capaci di saperla gustare.

∞ Jean Abou Charouche

19 November 2008

Grande paura davanti alla realtà


Mondo Giovanile: Esemplificazioni

Gruppo di lavoro in lingua italiana:
Micheline Malangu / Anna De Pascalis /
Sinval Marques Pereira / Albert Kabuge

Domande:
1. Come i giovani capiscono la musica?
2. Come riportare i ragazzi a una esperienza di fede attraverso la cultura pop?
3. Perché la gente non vengono alle forme convenzionale di preghiera?
4. Come ricuperare le persone che stanno fuori della Chiesa?
5. Come reagiscono i giovani davanti alla musica pop: ricerca di distrazione o di contenuto?
6. C’è bisogno di amare il pop per comunicarci con i giovani?
7. Quale sono i frutti dell’educazione di oggi?
8. Perché le persone hanno bisogno della novità per entrare in Chiesa?

Riflessioni generali:

- È difficile capire la mentalità dei giovani, seguirli o riuscire a comunicarsi con loro.

- La musica è un riferimento nella vita dei giovani, loro si lasciano guidare dal ritmo e dei messaggi offerti nel testo della musica.

- Esiste una grande paura da parte dei giovani davanti alla realtà, al pensare; e per questo trovano nel ritmo pop una fuga dal silenzio, mantenendo sempre attivo il cervello anche se con attività “leggere”, non impegnative.

- Dobbiamo imparare la cultura giovanile per essere come loro, per essere accettati da loro.

- I giovani non valorizzano quelli che sono uguale a loro, ma quelle che riescono a parlare con loro dicendo qualcosa di nuovo. C’è bisogno di conoscere la cultura e il mondo giovanile ma anche di riuscire a proporre qualcosa in più, se non rimaniamo come loro e non li aiutiamo a crescere e maturare.

- Gli “educatori” devono avere degli atteggiamenti aperti davanti al nuovo e tutte le realtà che avvolgono la vita giovanile, essendo capace di accogliere il nuovo e di interagire con la novità.

- Le persone sono stanche delle forme “convenzionale” di preghiera e cercano modi “carismatiche” di pregare.

- C’è bisogno di proporre forme più attraenti che invitino le persone in generale a entrare in Chiesa senza paura, sentendosi bene davanti alla preghiera.

- Oggi i ragazzi sono dei piccoli operai che fanno tutto in giornata: studiano, imparano musica, lingua, sport, hanno dei compiti. Sono molto impegnati cercando nel ritmo musicale una distrazione. Ci vuole rispettare il ritmo di crescita dei ragazzi e dei giovani.

- Uno dei più grande santo del nostro tempo è senza dubbio Padre Pio, il quale è santo perché confessava la gente… e quanta folla accorreva a lui? Nell’arte contemporanea è caratteristico la grande quantità di stile diversi dove ognuno riesce ad esprimere la personalità dell’artista; il quale deve sempre riuscire ad arrivare a una individualità nella sua opera, ad un gesto unico come lui stesso; scappando così dalla massificazione. Ma la conseguenza è che si creano tanti linguaggi, come la varietà artistica che abbiamo oggi, dove ognuno parla ma nessuno ascolta. Nessuno è capace di leggere un’opera d’arte astratta, alcune volte manco l’autore. Oggi le persone hanno un profondo bisogno di qualcuno che li ascolti, che li capiscano. E noi cristiani possiamo evangelizzare più con questi atteggiamenti che con tante altre modi.

- Non basta proporre modi attraenti di invitare la gente per la Chiesa, ci vuole che la “gente” conosca i tesori della religioni, è presente oggi una ignoranza religiosa molto grande che porta le persone ad allontanarsi della religione e a cercare forme più facile di spiritualità.

- La catechesi deve essere centrale nella vita di una parrocchia, senza una catechesi vera e profonda le persone non sapranno mai il motivo per cui hanno ricevuto un sacramento se non per convenienza sociale. Oggi ci sono in alcune parte del mondo come in Africa e in America la proliferazioni delle sette evangeliche, e quando domandi a una persona il perché ha lasciato la Chiesa Cattolica? Quella ti risponde che non capiva la Parola di Dio e adesso la capisce! Questo è mancanza di accompagnamento e catechesi.

- Oggi la fame spirituale presente nei giovani è segno di una ricerca di qualcosa che non c’e l’hanno e che vogliono; e che purtroppo trovano in espressioni culturali che non sempre offrono dei contenuti. Ci vuole riuscire a capire bene e a gustare le espressioni culturale attuale e con coraggio ad interagire con questi linguaggi.

∞ Sinval Marques Pereira

Youth and spirituality where Christianity is still young

Theme 1:
The World of the Young and Spirituality in Today’s Context

English Speaking Discussion Group:

Chalana Kalanga ATHTHIDAYAGE - Srilanka
Sebhat Hadgu KAHSAY - Ethiopia
Showrilu CHINNABATHUNI - India
Joseph MINJA -Tanzania

We come from different countries of Africa and Asia.

After we have read the work on Chapter One we felt that the following questions are valid especially when we reflect on the situations of youth from the places of our origin. The youth there represent one part of the youth of the entire world. Therefore as we talk about youth spirituality we strongly feel that it can be achieved by a two-way model:
  1. The part of the youth themselves and
  2. The part of the animators, parents, Youth animators/ youth guards.
Our situations provide us with an interesting example:

Some parts of our continents, the Christian faith is still young, we leave among different Christian denominations, Muslims, Hindi, Pagans among others. Economically we are still on developing. We are affected already by other developed countries because of mass media, intercultural influences, and politics, among others. Therefore when we look on the issue of transmitting faith, attending the Big Youth gatherings, making youth realize that they belong for example to the Church and the Society… it all brings many questions to our minds as we have tried to formulate our questions around two central realities: 1) the young people; b) the adults who care for the young.


PER I GIOVANNI

What do you go to find in these gatherings such as Taizé or in the World Youth day, do you know that you belong to the Church and Society? What does it mean to you that you are part and parcel of the above reality? What are the fears in life that you have, and how do you let them be known and tackled? How do you witness the Gospel of Jesus with your life?

Cosa va a cercare in queste grandi raduni come Taizé o nelle giornate mondiali della gioventù, sapete che voi appartiene alla Chiesa e Società e cosa intende a partenere della realtà,cosa sono le paure delle vita che avete e come li lascia sia conosciuto ed afferrò e come testimonia al Vangelo di Gesù con la vita Vostra?


PER GLI ANIMATORI

How do you accompany the youth so that they may realize the desires and motives to enter in these gatherings? Are there some faith elements that you are transmitting to the youth? What are methods that you are using to make effective these elements? Are you updated with the youth situations and how ready are you to work with them towards solutions? Has your way of life been a model for the youth in witnessing to the Gospel of Jesus?

Come si potrebbe accompagnare i ragazzi che si rendono conto dei loro desideri/i motivi ed entra in queste raduni, ci sono degli elementi di fede che siete emettendo alla gioventù? Quali sono metodi che usando per fare effettivo questi elementi? È aggiornato con le situazioni attuali della gioventù e come si potrebbe rendersi pronto per lavorare con loro verso soluzioni? E' un modello il vostro modo di vivere per i giovani dalla gioventù nel testimoninza al Vangelo di Gesù?


Submitted by Joseph MINJA (Matricola: 15999T)
TA 2160 Spiritualità giovanile

Corso interattivo - contributo singolo


Capitolo 1º Mondo Giovanile: esemplicazioni

Domanda per lavoro di gruppo di giovani o adolescenti:
  • In un contesto che provoca un nuovo ritorno della spiritualità da cosa è risvegliata questa spiritualità?
  • Quale è il motore propulsore di questo risveglio?
  • È il contesto culturale oppure è l'anima, la coscienza, l'interiorità?
  • È l'interno dell'uomo o è l'esterno dell'uomo che sente questo bisogno?

Domanda per gruppo di adulti (educatori…):
  • Se è vero che i giovani abitano e vivono una cultura e una spiritualità costruita e tessuta dalle generazioni precedenti, quali elementi di spiritualità sono venuti meno, sono stati dimenticati oppure traditi dalle vecchie generazioni?
∞ Paolo Misciagna

18 November 2008

I nostri giovani - our young people - visual 1


Invece di partire immediatamente da considerazioni teoriche non sembra indifferente per il tema che stiamo per studiare, andar a vedere qualche “luogo” in cui si esprimono in atto, in una maniera o in un’ altra, esperienze o forme che possono avere un impatto religioso o spirituale. In questa prospettiva vanno viste le esemplificazioni e il loro inquadramento offerti all’inizio di questo corso sulla spiritualità giovanile.


Instead beginning our study with some sort of attempt to theorize on the nature of young people and their approach to spirituality, it may seem more useful to start from experience. Thus we begin by going and seeing some “places” that seem to express, in one way or another, the impact that religious and/or spiritual realities may exert on the young.

We want to look at young people, if this is possible, in the context of their own experiences. From this perspective, we will want to examine a number of different trends and events that can offer us examples of youthful longing and practice. This is the framework within which we begin this course on youth spirituality.
Poi, dire “i giovani” è facile… ma dobbiamo subito chiederci: quali giovani? Condividendo le nostre varietate esperienze con i giovani, ci rendiamo conto subito che non tutti i giovani sono uguale. Anzi! Esiste un mondo di varietà in ogni gruppo, per non parlare delle differenze fra i giovani d’un continente e un altro.

But in spite of all these differences, we like to speak of the young, of their hopes and their aspirations; of their fears and the roadblocks that they face. Besides this, we are convinced that conversing about God or things spiritual is not something foreign to them. It remains part and parcel of their journey, and ours.

11 November 2008

Fuerte cambio en los modelos

Nuestros jovenes

Grupo: Albert Kitungwa Kabuge, Adeodatus Muhich, Cesar Blanco, Antonio Gutiérrez

Trabajo por Equipos

Albert Kitungwa Kabuge: “Costa D’avorio”.
  • Muchos jóvenes no viven con su familia (Papá-Mamá).
  • Se Percibe la invluencia negativa Europea en el sentido materialista y con algu-nas manifestaciones de indiferencia hacia las necesidades del prójimo.
  • La situación económica laboral es buena, pero la construcción de vivienda no.
  • Con “jóvenes en la calle”, algunos de ellos mayores de 25 años, comentan que se han salido de casa por que es muy pequeña y prefieren dormir en la calle, en di-versos momentos del día van a su casa.
Adeodatus Muhich: “Congo”.
  • Condiciones difíciles, agresivas, de guerra.
  • Realidad de muchos jóvenes “en la calle”.
  • Las casas de habitación son muy pequeñas en comparación al número de perso-nas que la habitan.
  • La unidad familiar es muy fuerte, la consideran importante.
  • Es difícil que continuen los estudios por motivos económicos.
  • Aunque si hay trabajo no es bien remunerado, así es muy fácil reclutar a jóvenes como reveldes para la guerrilla.
  • Aproximadamente el 50% son cristianos católicos.
  • Los jóvenes son muy generosos, con capacidad de comprometerse para ayudar.

Cesar Blanco: “España”.
  • Los jóvenes viven bien, son el centro de la casa-familia: todo lo tienen fácil (di-nero, estudio, etc.).
  • En muchos casos hay experiencia de divorcio en la familia, quedando el joven con muchas cosas materiales pero faltándoles cariño-amor.
  • La situación económica del País es muy favorable (servicios-trabajo).
  • Los jóvenes experimentan la soledad y la necesidad de Dios.
  • Sin embargo la fe-cristiana católica es difícil vivirla con radicalidad, se reduce a la práctica de algunos sacramentos desligados de la vida ordinaria.
  • Las presonas se casan ya mayores de edad y por lo general forman familias pe-queñas, en cuanto a hijos.

Antonio Gutiérrez: “México”.
  • A pesar de que se presentan dificultades para la vivencia de su fe (escuela, traba-jo, medios de comunicación: secularizados) se percibe una grande sensibilidad religiosa con pequeñas manifestaciones de querer compormeterse para trabajar por el bien común.
  • Socialmente el joven viven en un ambiente de inseguridad y violencia fruto del narcotráfico.
  • Hay una grande indiferencia-desonfianza hacia las instituciones, pero cuando ven a personas coherentes son capaces de responder generosamente.
  • En las familias se está dando el problema fuerte del divorcio.
  • Aunque la mayoría son católicos “lo son de nombre-tradición” pero pocos son los practicantes.

Una vez que todos compartimos reflexionabamos, intentando sacar “rasgos comunes” y llegamos a la siguiente conclusión:
  • El contexto Socio-Político-Cultural, así como la oportunidad que tengan para estudiar o no, marca fuertemente la vida del joven.
  • Se está dando en nuestros Países un “fuerte cambio” en el modelo tradicional de “la familia”.
∞ Antonio Gutiérrez

08 November 2008

Giovani e la famiglia oggi


I NOSTRI GIOVANI
Gruppo di lingua polacca
Sławek Bartodziej, Darek Szyszka, Krzysztof MAŁEK, s. Joanna Kozub

1. Giovani – ma di quale contesto? (contesto sociale, contesto educativo, contesto economico, contesto religioso, contesto etnico…)
2. La famiglia: quali modelli di famiglia sono tipici fra i giovani che conosciamo?

Questo è quello che abbiamo sottolineato, almeno nel nostro paese, cioè in Polonia.

In primo luogo, oggi la differenza non dipende tanto dal fatto che il giovane provenga dalla città o dal villaggio (piccolo paese), ma vi è differenza a seconda delle regioni di provenienza. Infatti, in alcuni ambienti esiste ancora una forte tradizione popolare, e là la famiglia è ancora abbastanza sana e grazie a questo i loro giovani sanno portare avanti la propria vita alla luce di buoni valori morali, ecc… Allora è molto importante riconoscere l’ambiente dal quale proviene l’adolescente.

Poi abbiamo osservato che nella situazione attuale, dove è proprio sparito il vero modello dell’autorità, è importante sforzarsi e non permettere che i giovani vadano ciecamente dietro a un idolo, ma che possano avere veri modelli da seguire.

Purtroppo, abbastanza spesso, proprio oggi, ognuno lavora per conto suo: un conto è ciò che “predica” la Chiesa, un altro è ciò che dicono gli educatori, e poi in un’altro modo procedono i genitori. Alla fine, essendo divise le diverse figure educative, i giovani stessi rimangono abbastanza dispersi.

Consegnato da: suor Giovanna

06 November 2008

O bom exemplo


“Os Nossos Jovens”

Considerando a formação do nosso grupo de reflexão, a saber:
George Wadia Fahim Farag (Egito),
Hélio da Costa Ferreira (Brasil),
Mkhail Reda (Síria)
Leonard Sticlaru (Romênia).

Pudemos confrontar realidades bastante diversas em alguns aspectos e em outros até bem parecidas.

Falando a respeito dos diversos contextos nos quais entramos em contato com os jovens, chegamos à conclusão que do ponto de vista social, educativo, étnico e econômico, em geral estamos em contato sempre ou quase sempre com jovens (rapazes e moças) de origem pobre e sem muita mistura de raças, exceto pelo sul do Brasil que recebeu um grande número de imigrantes europeus, particularmente da Itália e Alemanha, o que não se verifica no norte e nordeste do mesmo país. Já em relação ao contexto religioso, vimos que basicamente existem diferenças no tocante à diversidade religiosa que se encontra por exemplo no Egito e Síria, sobretudo pela presença de muçulmanos, ortodoxos e diversidade de ritos. Também na Romênia se verifica variedade de ritos. Segundo George, religioso salesiano, muitas vezes os jovens que se aproximam vêm para participar de jogos ou outras atividades “educacionais” mas com respeito à religião nem ao menos se cogita.

Quanto ao tema família, verificamos que Brasil e Romênia sofrem as conseqüências de tantos divórcios e separações, afetando diretamente a juventude que muitas vezes cresce sem referencial de um ou de outro dos genitores, em geral o pai (caso do Brasil). Síria e Egito se declararam mais estáveis neste campo, ainda se vive um forte laço familiar.

Considerando os três últimos aspectos: oração, atividades solidárias e vocação, vimos, por exemplo que no Brasil as paróquias desempenham um importante papel sobretudo através dos diversos grupos de jovens. Segundo Hélio, religioso guanelliano, nos grupos de jovens, há um despertar para a vida de oração, crescimento na solidariedade através de atividades em hospitais, creches, favelas e presídios com os mais necessitados e muitos fazem a experiência do despertar vocacional. Muitas vezes os jovens são protagonistas da evangelização de outros jovens. Experiência semelhante acontece na Romênia, na Síria e no Egito o que nos levou a concordar que em geral os jovens sabem ser generosos, muitas vezes até mais que os adultos. No caso do Egito às vezes é difícil desenvolver algumas atividades de solidariedade devido ao confronto com os muçulmanos. Por exemplo: os jovens cristãos encontram dificuldade em visitar os presos, até porque na sua grande maioria são muçulmanos.

Um outro setor da sociedade que pode contribuir para o desenvolvimento dos jovens nestas áreas, são as famílias, segundo a orientação religiosa, moral e ética que sigam. O bom exemplo dos pais tende a gerar uma boa formação dos filhos e conseqüêntemente, jovens mais sensíveis à realização de um projeto de vida centrado em valores cristãos autênticos.

∞ Hélio

Vuoto valoriale: la costatazione immediata


Gruppo composto da un rappresentanei dell’Italia, della Bolivia, del Messico e delle Filippine.

Il contesto dei giovani è differenziato per via della storia che il paese sta attraversando. In generale essi vivono quello che la società offre e trasmette loro indirettamente.

Nelle società e nei paesi più poveri resistono modelli e punti di riferimento solidi e assoluti come la famiglia tradizionale. Nei paesi in cui la secolarizzazione e il consumismo, frutto del capitalismo, stanno avanzando o sono già entrati del tutto nel contesto sociale, il vuoto valoriale è la costatazione più immediata, come l’Italia.

∞ Paolo Misciagna sdb.

L'indebolimento di certi valori

I nostri giovani
∞ Sr Maria Teresa González ∞ Liu qing Chun ∞
∞ Fernando Parra Saavedra ∞ Antoine Bou Younesse ∞
sintesi del gruppo

L'ascolto tra di noi e la condivisione di varie realtà è sempre un'esperienza interessante e arricchente.

Come punto nodale immerso nella condivisione è l'immenso valore della «famiglia» che ora sta cambiando-trasformando dal suo lato positivo al negativo e per quanto questa trasformazione influenza il mondo-vissuto giovanile. Ogni realtà condivisa ha le sue ricchezze e valori ma purtroppo è evidente L'INDEBOLIMENTO di questi valori sopratutto nel atteggiamento-vissuto dei giovani.

∞ Sr Teresa González

Coping with realities of life

Don Showrilu, Don Saboth, Don Caesar, Don Joseph Minja

The state of youth today was the topic for a very informative discussion by the English group. Essentially we came to this conclusion:

When we speak of youth and their context we mean to include many different aspects such as education, economy, religion and social life. We cannot eliminate any of them.

All of these elements are so much interlinked. They are the basic aspects of our daily life. Thus, youth today are trying to cope with all these realities while struggling to adjust with all the realities of life.

On their struggle and journey of life, they necessarily need, some leaders, like religious, spiritual guides, parents, etc. With proper advice and guidance we think they can go head with life, coping up with all the aspects mentioned above.

Submitted by Showrilu

Coping with realities of life

Don Showrilu Chinnabathuni, Don Sebhat Hadgu Kahsay , Don Caesar Dizon, Don Joseph Minja

The state of youth today was the topic for a very informative discussion by the English-speaking group. We come from four different countries in Africa and Asia. Essentially we discussed along the following lines:

When we speak of youth and their context we mean to include many different aspects such as education, economy, religion and social life. We cannot eliminate any of them.

All of these elements are so much interlinked. They are the basic aspects of our daily life. Thus, youth today are trying to cope with all these realities while struggling to adjust with all the realities of life.

On their struggle and journey of life, they necessarily need, some leaders, like religious, spiritual guides, parents, etc. With proper advice and guidance we think they can go head with life, coping up with all the aspects mentioned above.

Submitted by Showrilu

04 November 2008

I nostri giovani


Il prima tema del corso è «il mondo dei giovani», e la prima domanda da fare è «quali giovani?» Ecco: pongo una serie di domande per una condivisione in gruppi.
  1. Giovani – ma di quale contesto? (contesto sociale, contesto educativo, contesto economico, contesto religioso, contesto etnico…)
  2. La famiglia: quali modelli di famiglia sono tipici fra i giovani che conosciamo?
  3. La preghiera: quali sono le condizioni che favoriscono la partecipazione?
  4. La partecipazione nelle attività di solidarietà – facile? o difficile? (qui si può parlare anche di movimenti, programmi, ecc.)
  5. La vocazione: quanto è vitale la questione vocazionale, la ricerca del senso nella vita, il discernimento – ma concretamente nella mentalità dei nostri giovani?
[Foto: ANS, Bulgaria, 20080101]
Joe

Per una valutazione del corso… 


Corso interattivo

L’allievo/l’allieva consegnerà due (2) “domande per un processo di gruppo” per ciascun capitolo delle dispense per il corso TA2160, scritte da don Jacques Schepens (quindi, 12 domande).
  • La prima domanda sarà ideata per un lavoro di gruppo di giovani o di adolescenti;
  • La seconda domanda sarà modellata per un gruppo di adulti (educatori, genitori, confratelli/consorelle).
Le domande scritte
  • per i capitoli 1-5, il lavoro scritto viene consegnato nel giorno prestabilito; le domande vengono presentate stampate dal computer, però si può sempre aggiungere degli appunti presi durante la condivisione in gruppo.
  • per il capitolo 6 “intermezzo”, il lavoro scritto viene consegnato nell’ultima ora di scuola per un lavoro di gruppo, portando avanti un colloquio di verifica.