05 November 2010

Azione Cattolica e la catechesi che parte dal vissuto

Spiritualità in contesto cristiano

Gruppo Italia-Europa Est
Emanuele Balestra, Liubomyr Gladiuk, Luigi Bertiè 
Bogdan Ioan Baies, Rita Mazzieri, Tran-Anh-Tu


Ci siamo chiesti come è possibile traghettare ad una domanda esplicita della spiritualità cristiana?

L'esperienza d'insegnamento di qualcuno ci faceva notare che c'è un forte rifiuto nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche da parte dei giovani (come lo conferma indagine IARD del 2010). C'è, invece, una certa apertura da parte dei giovani verso il sociale ed anche essa deve essere sfruttata come un possibile aggancio, senza pretesa, però di arrivare alle grandi cose.

Si è convinti che il confronto con la sofferenza e la testimonianza di una vita cristiana vissuta con coerenza possa essere una grande spinta nella scoperta di Dio.

Nel discorso sulla spiritualità cristiana ci pareva più importante partire non dal vero al significativo, ma dal significativo al vero.

Ci siamo soffermati a parlare della catechesi.

Abbiamo constatato che gran parte della catechesi odierna è razionale e poco legata all'esperienza.
Azione Cattolica, invece, propone una catechesi più esperienziale e per questo motivo i bambini che vi partecipano hanno tempi più lunghi nell'imparare i contenuti rispetto a quelli che partecipano al catechismo: ad esempio il Simbolo Apostolico e altre preghiere.

Si notava che esperienza di Azione Cattolica fatta dai giovani li motiva a prendere con serietà la loro vita e sono desiderosi di diventare protagonisti nella società e nella Chiesa.

La persona dell'educatore.

Un educatore dev'essere sempre una persona formata, deve avere alle spalle un serio cammino di fede.

É necessario perciò dedicare il tempo per autoformazione e per la formazione degli animatori.

Segretario: Liubomyr Gladiuk
Fotografia: Maria Teresa Gonzales, Estate 2008

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