SPIRITUALITÀ COME CAMMINO DI FEDE INTEGRATA:
APPROCCIO GENETICO- PSICOLOGICO
24 novembre 2010
Riflessioni di suor Ana Magallanes
I Giovani dell’America Latina
Latinoamerica ha vissuto da parecchio tempo, il fenomeno dell’emigrazione dei popoli verso altre paesi in ricerca di beni economici, sociali e famigliari.
Messico conta con 112 milioni di abitanti. Il 30% della popolazione e giovani, considerando l’età di 15-29 anni. Della quale ogni anno si registra un 7.4% di emigrazione giovanile, uomini e donne, concentrate la gran maggioranza negli Stati Uniti d’America [cfr. INSTITUTO NACIONAL DE ESTADISTICA Y GEOGRAFIA, Los jovenes en el Estado de Mexico (Aguascalientes: 2009, 11-24)]. Questi giovani portano con sé, un cumulo d’illusioni, speranze e sfide, cercano il “SOGNO AMERICANO”, lasciando cultura, popolo, famiglia, amici, i quali fin ora sono stati le sue fondamenta. Lottano per avere un’identità, uno “status” sociale migliore.
Questi giovani che stano, appena esperimentando i cambiamenti propri dell’età, riscoprendo la sua identità, le sue capacità, valori e interessi, passano dall’adolescenza all’età adulta. Giusto in questa tappa di profondi e significativi cambiamenti y giovani si trovano davanti a una nuova cultura, nuove tradizioni, persone, e lavoro ma, soprattutto a un mondo incerto, perché di solito quelli che emigrano dei nostri paesi, sono quelli che non hanno l’opportunità di un lavoro stabile, di una professione, e incrociano le frontiere in maniera illegale, perdendo a volte la sua libertà.
Partono con la speranza di tornare al suo paese d’origine ma, più della metà non torna mai più. E tanti di questi giovani invece di rafforzare la sua identità, tradizioni, costumi e religione, gli perdono. Perché, devono in una forma o un’altra adattarsi alla nuova società, dove non hanno un posto e identità specifica. Giovani che sono cresciuti in una famiglia stessa, in ambiente di unità, di solidarietà e di Chiesa, oggi con facilità cambiano le sue credenze e si accostano a qualsiasi chiesa e organizzazione che gli offra stabilità, perché la sua fede e debole, crede in Dio, ma in un Dio misericordioso e Onnipotente, lontano e giustiziere a chi li devo dare prima per poi ricevere o chiedere qualche cosa.
A questi giovani gli domando:
- La religione che ti hanno insegnato tuoi genitori, nonni o comunità ha coerenza con la vita attuale? che posto occupa Cristo nella tua vita?, ti senti identificato con il Cristo amico, vicino, misericordioso e protettore che ti sta sempre accanto?
- La relazione che avevi da bambino, adolescente, e giovani con Dio, ha cambiato? Ti sei preoccupato per crescere in tuoi rapporti con Lui? Fai presente Cristo nei posti, dove abiti, lavori, frequenti? la tua fede è ambivalente? Pensi che a Dio dobbiamo prima offrirli per ricevere poi suoi benefici?
Foto: Pastorale vocazionale, Puebla: 5 ottobre 2009 ©ANS; Frontiera Messico/USA a Otai (Joe Boenzi, 11 settembre 2010).
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